Luganese

Campione, ok alla ristrutturazione del debito

Il Consiglio comunale dell'enclave adotta il piano che, per far tornare i conti, si basa su previsioni ottimistiche degli incassi del casinò

Ti-Press
22 luglio 2018
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Con sei voti a favore e tre astenuti il Consiglio comunale di Campione d'Italia nella seduta di venerdì sera ha approvato il piano di ristrutturazione del debito e di risanamento del Casinò. Un piano che nella sostanza (trasferimento di risorse dalla casa da gioco al Comune) conferma quanto anticipato nella edizione cartacea di sabato da ''La Regione''.

In cinque anni saranno conferiti al Comune complessivamente 34 milioni di euro, comprendenti una quota fissa per una decina di milioni di euro derivanti dalla ristrutturazione del vecchio debito, per cui precedente il 31 dicembre 2017, e una quota variabile, compatibile con il bilancio della casa da gioco.

È dunque, e non potrebbe essere diversamente, un piano che si basa sugli incassi del Casinò che, per far tornare i conti, dovrebbe assommare 82 milioni di euro. Una previsione ottimistica, considerato che nei primi mesi di quest'anno, sono stati incassati 40,5 milioni di euro. E la tendenza continua a essere negativa.

Il piano comprende anche l'accordo raggiunto da Azienda e sindacati sul contenimento del costo del personale. Dopo il via libera del Consiglio comunale, nella giornata di sabato è stato approvato anche dall'assemblea dei soci (Comune e rappresentanti ministeriali). Prima ancora di essere consegnato al Tribunale fallimentare di Como, chiamato a decidere sull'istanza di fallimento per insolvenza, presentata dalla Procura lariana, il piano dovrà essere approvato dal commissario ad acta Angela Pagano.

L'esame da parte della dottoressa Pagano deriva dal fatto che al Comune arriverebbero una decina di milioni del vecchio debito del Casinò, per cui la competenza è del commissario nominata dal ministero degli Interni. Non è quindi da escludere che la Casinò di Campione d'Italia spa si possa trovare nella condizione di chiedere un proroga della scadenza di mercoledì 25 luglio, giorno in cui piano deve essere presentato al Tribunale fallimentare, la cui decisione è attesa a metà settembre.

In alternativa al fallimento, il Casinò ha chiesto il Concordato preventivo. Il Consiglio comunale nella seduta di giovedì sera ha approvato a maggioranza (sette si e un voto contrario, quello di Michele Canesi), la definizione dei criteri di riorganizzazione degli uffici comunali che a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario il personale del Comune dovrebbe essere di 21 dipendenti, mentre oggi sono 103. Una prospettiva che allunga ombre sinistre, anche perché il piano approvato venerdì sera ha catapultato i rapporti tra Casinò e Comune.

A dare le carte ora è la casa da gioco.

Per il Comune si profila il rischio di un azzeramento di tutti i servizi essenziali e primari a favore dei cittadini. Rischio che rappresenta uno dei motivi per cui si sono astenuti Tanina Padula (che ha interrotto le vacanze per partecipare al Consiglio comunale) e Domenico Deceglie. Si è astenuta (per conflitto d’interessi, in quanto il fratello è direttore del Casinò) anche l'assessore Annalisa Piccaluga.

Casomai fosse stato necessario (da metà febbraio non percepiscono lo stipendio) l’approvazione del piano ha ulteriormente surriscaldato gli animi dei dipendenti del Comune che martedì alle 15.30 si riuniranno in assemblea. Non esclude la possibilità presentare un ricorso al Tar per impugnare la delibera.

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