Luganese

Nuove perquisizioni a Campione

Una trentina di agenti della Guardia di finanza sono arrivati questa mattina alla ricerca di nuovi documenti per l'inchiesta per bancarotta preferenziale

13 giugno 2018
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Questa mattina una trentina di uomini della Guardia di finanza di Como sono tornati a Campione d'Italia per ulteriori perquisizioni d'atti utili alla nuova inchiesta della procura lariana per bancarotta preferenziale. Indagati, lo ricordiamo, sono l'amministratore unico del casinò Marco Ambrosini, il sindaco di Campione Roberto Salmoiraghi in qualità di socio unico della Casinò Campione d'Italia spa e Domenico Ramanzina e Fulvio Maxenti, rispettivamente direttore e funzionario della filiale campionese della Banca Popolare di Sondrio.
Quali ulteriori documenti le fiamme gialle stanno cercando non è dato sapere.

Dagli ambienti della Procura di Como si è avuta conferma che la nuova indagine fra seguito alla cessione da parte del Comune di Villa Mimosa al Casinò che l'avrebbe trasformata in un "Dragon casino" per la clientela cinese. Da qui la richiesta alla banca di un mutuo di 2 milioni e 875 mila euro. Sotto le lenti di ingrandimento degli inquirenti la decisione del 29 dicembre scorso del Casinò, quando già era stata aperta la procedura di fallimento della casa da gioco,  di restituire alla banca 304mila euro e  girare al Comune 2,5 milioni di euro che sarebbero stati utilizzati per pagare gli stipendi. Condotta che per il sostituto procuratore Pasquale Addesso e il procuratore Nicola Piacente configura il reato di bancarotta preferenziale in quanto sarebbero stato favoriti alcuni creditori a scapito di altri, fra cui l'erario.

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