Luganese

Lugano, Sganzini getta la spugna

C'è rammarico per le dimissioni del direttore della Divisione cultura, forse dettate anche dall'ammonimento inflittogli per le commesse irregolari al Lac.

Ti-Press
7 giugno 2018
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Motivi personali e, forse, qualche strascico legato all’ammonimento datogli dal Municipio alla luce dell’esito dell’audit sulle commesse pubbliche al Lac. Sono queste le ragioni che hanno indotto Lorenzo Sganzini, direttore della Divisione cultura di Lugano ha rassegnare le dimissioni. Resterà comunque in carica fino alla fine dell'anno. Così, il Municipio, che ha preso atto della disdetta lunedì, avrà tempo di preparare un concorso pubblico per individuare un sostituto. Non sarà un compito facile, occorrerà un profilo con grande sensibilità che abbia anche competenza manageriali.

Impossibile parlare con l’alto funzionario della Città. Nella nota stampa, l’esecutivo ha ringraziato il direttore Lorenzo Sganzini per l'impegno profuso in questi anni per lo sviluppo della politica culturale di Lugano e la crescita del progetto del Lac, e gli ha augurato pieno successo per le future sfide professionali. Non solo. Il Municipio gli ha riconosciuto un ruolo di primo piano negli “oltre sei anni di proficua collaborazione”. Un periodo durante il quale Lorenzo Sganzini “ha conseguito risultati importanti, adoperandosi per la creazione dell'Ente autonomo del Lac, del Museo d’Arte della Svizzera italiana e della Fondazione Cultura e Musei”.

Nella comunicazione ufficiale, La Città ritiene che “grazie all'esperienza e competenza maturate nel settore, il direttore abbia saputo consolidare la rete di soggetti attivi nell’ambito culturale e sostenere le diverse attività creative presenti sul territorio”. Rammaricato per le sue dimissioni, il Municipio di Lugano lo ha ringraziato pubblicamente perché “si è attivato per la promozione di iniziative di partnership tra pubblico e privato, definendo gli strumenti operativi, organizzativi e manageriali nell'ambito della governance e del finanziamento della cultura”.

Il sindaco: '‘Siamo dispiaciuti!’

Al termine della presentazione del nuovo parco Belvedere, abbiamo chiesto una reazione dapprima al sindaco Marco Borradori: «Siamo dispiaciuti: Lorenzo Sganzini fungeva anche da equilibratore e possiede una grande esperienza nell’ambito culturale. Oggi il settore ha sicuramente preso piede ma è ancora in crescita e non è di così facile conduzione. Solo per il Lac, abbiamo musica, teatro, arte figurativa e lui era capace di gestire sia il Polo culturale che tutto ciò che gli ruota attorno». Ora toccherà sostituirlo anche nell’ente autonomo che si occupa della governance del Lac.

Bisognerà ricominciare da zero? «Non credo, il Lac ha avuto un’ottima partenza e rimarrà ciò che è stato fatto dal Dicastero e dalla direzione delle attività culturali. – risponde il sindaco –. Sarà difficile riuscire a sostituirlo». L’ammonimento ha avuto un ruolo nelle sue dimissioni? «Diciamo che è più che presumibile – ammette Borradori –. Abbiamo cercato di far capire anche le motivazioni pur comprendendo le difficoltà operative del settore nell’applicare le normative di legge».

Anche Roberto Badaracco, titolare del Dicastero cultura, sport e eventi, è della stessa opinione: «L’inchiesta sulle commesse pubbliche lo ha segnato, forse ha sentito poco sostegno e questo gli ha fatto valutare dal profilo professionale quale fosse la scelta migliore per lui. Oggi siamo arrivati a far funzionare bene il Lac e tutte le fondazioni culturali. Forse ha ritenuto che fosse il momento giusto».

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