Luganese

Riciclaggio da 46 milioni, Lugano piazza di transito

Cinque persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Padova, fra queste un urano responsabile di una fiduciaria di Agno e un italiano di Lugano

Ti-Press
27 maggio 2018
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C'è un 58enne promotore finanziario, originario del Canton Uri ma residente a Balerna e reponsabile di una fiduciaria di Agno, fra le cinque persone arrestate venerdì scorso, nell'ambito dell'operazione Unaes condotta dal Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza di Padova, per riciclaggio di ingenti somme di denaro. Gli altri arrestati sono un 52enne italiano, residente da anni a Lugano, un 59enne imprenditore della new economy, nonché medico e dentista, originario di San Donà, formalmente residente nel Principato di Monaco e due giovani donne, una residente a Dubai, l'altra compagna dell'imprenditore-medico-dentista. Il promotore finanziario svizzero e l'italiano residente a Lugano, soci in affari, hanno precedenti per riciclaggio e abusiva raccolta del risparmio. Per tutti gli arrestati l'accusa è associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di oltre 46 milioni di euro, con l'aggravante della transnazionalità.

 Sequestrati beni per quattro milioni e mezzo

Contestualmente agli arresti sono state eseguite numerose perquisizioni nelle province di Padova, Varese, Milano, Venezia e Caltanissetta. Perquisizioni nelle abitazioni dei 'clienti' (una cinquantina) che avevano consegnato le somme da riciclare, nel periodo compreso fra il novembre 2015 e il dicembre 2015. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori coordinati dalla Procura di Padova, aggirando la normativa antiriciclaggio, attraverso complicati movimenti bancari, per non lasciare tracce, il promotore finanziario di Balerna e il suo socio, avrebbero fatto transitare i 46 milioni di euro in banche di Svizzera, Emirati Arabi, Slovacchia e Repubblica Ceca, prima di riconsegnare denaro contante pulito ai clienti. Ovviamente la circolazione del denaro aveva un costo che oscillava fra i 5 e il 10 per cento. Quasi 4 milioni e mezzo il valore dei beni sequestrati, fra cui un super attico a Padova, in piazza della Frutta, dove abitava l'imprenditore-medico-dentista. Da qualche giorno è rinchiuso in una ben poco ospitale cella del Due Palazzi, carcere di Padova.

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