Luganese

Lo skimming colpisce Lugano

Registrato il tentativo di almeno un caso ad aprile; la storia e le raccomandazioni degli esperti

8 maggio 2018
|

Carta Maestro immediatamente bloccata e un misterioso prelievo notturno di circa 150 franchi ancora da redimere. Poteva andar a finire peggio il recente caso di tentativo di skimming che ha colpito un giovane di Lugano, cliente di una grande banca svizzera. Seppur in calo (cfr. correlato) il fenomeno è quindi ancora presente e si sta evolvendo. Partendo dal caso concreto, abbiamo cercato di capirlo e analizzarlo allo stato attuale, con l’aiuto delle forze dell’ordine e di chi v’è confrontato per mestiere: i servizi finanziari.

Dall’inglese ‘to skim’ – ossia strisciare, sfiorare –, con skimming s’intende la manomissione dei distributori automatici di denaro. Può riguardare chiaramente bancomat, ma anche terminali per il pagamento con carta nei negozi e nei ristoranti (e quest’ultimo sembrerebbe essere anche il caso di cui è a conoscenza ‘laRegione’). I truffatori si servono di speciali congegni che, applicati a questi distributori automatici, sono in grado di copiare i dati contenuti nella banda magnetica delle carte di conto, di debito e di credito e di spiare il pin mentre viene digitato. Spesso queste truffe sono opera di bande criminali organizzate. In Svizzera – apprendiamo dal sito della polizia creato ad hoc – non è possibile prelevare denaro contante con le carte Maestro e PostFinance senza il microchip anti-contraffazione. In diversi Paesi extraeuropei, invece, basta aver acquisito i dati della banda magnetica e il codice pin per poter prelevare denaro contante. È per questo motivo che i prelevamenti illeciti vengono sempre effettuati all’estero. Nel caso concreto, il prelevamento illecito dei circa 150 franchi – per ora ancora in via ipotetica, ma fortemente sospettato – sarebbe avvenuto infatti dall’India.

Quasi sempre le vittime dello skimming si accorgono del furto solo dopo aver controllato l’estratto conto. Non è stato questo il caso: il cliente è stato informato dalla banca stessa, che ha provveduto automaticamente e gratuitamente a bloccargli la carta vecchia e ordinargliene una nuova.

E se il caso concreto di cui riferiamo sembrerebbe avviarsi verso una felice conclusione, globalmente il tema non può che tornare d’attualità. Ne abbiamo parlato con i rappresentati delle due maggiori banche elvetiche. «Abbiamo un sistema antifrode che rileva transazioni insolite e blocca tempestivamente la carta – ci dicono subito dall’Ubs –. La carta di debito Ubs V Pay è un’alternativa tecnicamente protetta al 100% contro i tentativi di skimming, mentre chi desidera mantenere la Maestro ha la possibilità di proteggerla tramite limiti geografici». Impossibile ottenere informazioni in merito alla quantità di casi registrati, segretezza che l’accomuna alla concorrente Credit Suisse: «Non ci risultano tentativi di skimming presso i nostri apparecchi negli ultimi mesi» fanno sapere in maniera stringata, rimandando – per le raccomandazioni – al sito della polizia. E oltre a quest’ultimo, un altro valido supporto web offre informazioni sul tema: www.card-security.ch. Preziosi appigli in un ambito in cui la prudenza non è mai troppa.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔