Luganese

Decesso al Civico, il figlio: 'Non faremo battaglie'

La Procura ha nominato un perito per chiarire la dinamica della morte del 72enne luganese. L'asportazione della cistifellea gli è stata fatale

Ti-Press
3 maggio 2018
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A coordinare l’inchiesta penale è il procuratore pubblico Zaccaria Akbas che ha nominato un perito per chiarire i contorni del decesso di un paziente 72 enne all’ospedale Civico di Lugano operato alla cistifellea all'inizio del mese scorso. Sono alle prime battute, le indagini degli inquirenti sul caso anticipato dal nostro giornale oggi. 

Classe 1945, l’uomo residente nel Luganese è stato ricoverato al nosocomio cittadino per asportare i calcoli alla cistifellea. Dopo l’operazione è deceduto nella notte a causa di un’emorrogia interna. Dopodiché l’ospedale Civico, come noto si è autodenunciato al Ministero pubblico che ha già disposto l’autopsia.

Lunedì il procuratore pubblico Akbas ha sentito l’équipe medica che ha preso a carico il paziente 72enne.

Inutile dire che la famiglia è rimasta scioccata dal decesso. Ma non intende farne un caso. Da noi interpellato, il figlio è stato sorpreso positivamente dall’atteggiamento del nosocomio che ha voluto andare a fondo sulla questione. «Noi siamo coscienti che tornare indietro non è possibile, dunque tutto questo lavoro di indagine servirà all’ospedale per migliorarsi e migliorare la qualità del servizio alla comunità. Noi non abbiamo intenzione di fare battaglie. Potrà anche essere stato un errore, ma può succedere in questo genere di professioni così complicate».

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