Luganese

Hack the city: giovani idee per l'informatica

A Lugano un centinaio i concorrenti nel 'contest' che si è svolto all'Università

Ti-press/Putzu
30 aprile 2018
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Dopo essere stata proposta per tre anni di seguito a Chiasso, la manifestazione Hack the City, quest’anno si è spostata a Lugano. Non si tratta di una delle tante ‘reunion di nerd’ col pallino dell’informatica e della tecnologia, ma di un’esperienza importante per dare spazio a chi sulla passione per il mondo dell’informatica e dell’innovazione vuole magari costruirci il proprio futuro.

La manifestazione, che si è svolta da venerdì a domenica presso l’aula magna dell'Università della Svizzera italiana, è stata organizzata in collaborazione con la Divisione dell'Economia del Dfe e la Fondazione Agire, con il patrocinio della Città di Lugano. Per tre giorni, sviluppatori, designer e appassionati di tecnologia e di innovazione hanno dato vita a una competizione per presentare idee e progetti in grado di individuare soluzioni a problemi reali. L’evento, promosso nell’ambito del Sistema Regionale d’Innovazione Ticino (Sri), ha ospitato un centinaio di giovani (alcuni collegati da remoto), suddivisi in team. Ai primi tre classificati una giuria di “esperti del settore” ha distribuito premi in denaro, da 5mila a mille franchi. Sabato mattina, presentato dall’organizzatore dell’evento Ryan Vannin (titolare della Plastical), è intervenuto Luca Boschin, giovane imprenditore ticinese attivo in Irlanda (fondatore e Ceo della LogoGrab), il quale ha spiegato che per entrare nel mondo delle start up («un nucleo di persone che si uniscono per lanciare un progetto potenzialmente imprenditoriale, da trasformare poi in futuro in una impresa» come lo ha definito Ryan Vannin) bisogna avere tre semplici requisiti: la passione, la velocità e la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

Per esempio: i posteggi condivisi

Dopo di lui Erdogan Tufa ha invece fornito ai ragazzi presenti alcune informazioni e consigli tecnici e concreti sul mondo delle applicazioni Web Serverless. «L’iniziativa delle hackathon, trovarsi per un weekend per sviluppare tecnologie informatiche software e hardware – spiegano Giovanni Degiorgi e Jaro Serena, vincitori dell’edizione del 2016 di Hack the City, avvicinati in occasione della manifestazione all’Usi –, è un’esperienza che conoscevamo già da qualche tempo. Due anni fa abbiamo deciso di partecipare all’evento di Chiasso in quanto avevamo già un’idea che ci frullava per la mente e abbiamo pensato che quella fosse una buona occasione per svilupparla. Il nostro progetto, che si chiama NextPark, si basa sul concetto del B&B dei parcheggi. In pratica mettere a disposizione del pubblico un device che permetta di condividere il proprio parcheggio personale, quello di casa per esempio, quando non è utilizzato». Anche se ancora non è stato realizzato, il progetto dei due giovani luganesi è quello di concretizzare il tutto, un giorno, con una start up trasformando poi la propria idea in un progetto imprenditoriale. Concetto che è fondamentalmente alla base di eventi come Hack the City. La manifestazione luganese è stata infatti sostenuta anche dal Centro Promozione Start-Up, un servizio promosso dalla Fondazione per le Facoltà di Lugano dell’Usi in collaborazione con l’Usi e con la Supsi con lo scopo di fornire assistenza ai laureati svizzeri e stranieri, in particolare a coloro che intendono avviare un'impresa nel Cantone Ticino.

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