Luganese

Caso Iss-FaciliTi, confermate le due condanne

Pene pecuniarie per ex direttore e impiegato capo della FaciliTi, condannati ieri per concorrenza sleale ma prosciolti dallo sfruttamento di segreti di fabbrica

Ti-Press
18 aprile 2018
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È stata esplicitata ieri alla Pretura penale di Bellinzona la lettura della sentenza inerente al caso Iss-FaciliTi. La giudice Orsetta Bernasconi Matti ha confermato per entrambi gli imputati – ex direttore e impiegato-capo area della FaciliTi, che avevano strappato alla società Iss, di cui erano in precedenza collaboratori, un appalto milionario relativo ai servizi logistici a BancaStato (pulizie posta interna, manutenzione stabili, ecc.) – la concorrenza sleale per avere sottratto e sfruttato dei particolari strumenti informatici di calcolo della Iss, rappresentata nel procedimento dall’avvocato Maria Galliani.

I due cinquantenni, entrambi di nazionalità svizzera, sono stati invece prosciolti dall’ulteriore imputazione, ovvero l’articolo 162 del Codice penale, di sfruttamento di segreti di fabbrica in quanto la norma è stata giudicata ‘assorbita’ nella concorrenza sleale. Dunque adempiuta, ma assorbita.

Chiare le sentenze. Orsetta Bernasconi Matti ha condannato il collaboratore a 30 aliquote di 260 franchi l’una, sospese condizionalmente per un periodo di due anni, e a 1’500 franchi di multa. Il direttore, invece, che era anche processato ieri per una violazione della Legge sulla circolazione stradale, confermata, dove l’Iss comunque non c’entrava niente, è stato condannato a 60 aliquote da 200 franchi l’una e a 2’400 franchi di multa.

All’Iss – come detto patrocinata dall’avvocato Maria Galliani – è stata, infine, riconosciuta un’indennità per spese legali di circa 46’000 franchi. I due imputati avevano respinto il decreto d’accusa sottoscritto dalla procuratrice capo Fiorenza Bergomi che prevedeva peraltro pene più miti: 30 aliquote ma una multa di 1’000 franchi per l’uno, 40 aliquote per l’altro.

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