Luganese

Salta la giornata autogestita al Liceo 2 di Lugano

L'eccessiva mole di lavoro a carico del comitato studentesco alla base della decisione, sulla quale la direzione non ha influito

ti-press
14 marzo 2018
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Gli studenti del Liceo di Lugano 2 dovranno fare a meno della giornata autogestita, quest’anno. Prevista il 20 marzo, l’attività è infatti saltata pochi giorni fa, provocando dispiacere nei liceali. «Sì, abbiamo mandato una lettera informativa ai genitori – conferma il vicedirettore dell’istituto Michea Simona –, il comitato allievi ha lavorato molto, ma sono arrivati al punto da rendersi conto che non ce l’avrebbero fatta a garantire l’alto livello delle scorse edizioni. Sono attività da cui imparano molto, ma è pur sempre lavoro in più, quindi può capitare che succeda. È stata una decisione sofferta, ma coraggiosa. Il senso di responsabilità che hanno dimostrato anche in questo caso fa onore al comitato. Non è uno smacco: dai propri errori s’impara». E anche gli studenti stessi che si sono occupati dell’organizzazione si sono espressi sull’accaduto tramite un comunicato, in cui si fa riferimento all’eccessiva mole di lavoro per le due studentesse che si sono occupate del progetto. A Savosa, quindi, martedì prossimo le lezioni si svolgeranno regolarmente. O quasi: «Indipendentemente dall’autogestita, era previsto che gli allievi di prima seguissero un programma speciale allestito dalla commissione civica e da quella di promozione della salute (formate da docenti, ndr) – spiega Simona –, si tratta di una giornata sull’alimentazione e di mezza sui ricollocamenti coatti».

Atto di responsabilità verso gli allievi

La direzione del LiLu2 ha lasciato carta bianca agli studenti sulla decisione, come d’altronde la stessa definizione di ‘autogestione’ vuole. Per approfondire un po’ quest’aspetto, abbiamo sentito il vicedirettore della Scuola cantonale di economia e commercio di Bellinzona, Nicola Pinchetti, fra i protagonisti – 22 anni fa a Locarno – delle prime giornate autogestite nelle Scuole medio-superiori, come le conosciamo oggi. «Era il 1996 – ricorda –, sono nate un po’ come una sfida. C’erano delle giornate culturali, ma è stata la prima volta in cui gli allievi hanno potuto prendere le redini della scuola in modo completo». Secondo Pinchetti la buona riuscita delle autogestite dipende dal tipo di studenti, mentre la loro importanza è legata alla responsabilizzazione: «È un modello che funziona nel Medio-superiore – valuta –, le direzioni affidano a tutti gli allievi una grossa responsabilità, soprattutto a chi organizza. È un’opportunità di crescita».

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