La cerva di Cimadera morta per avvelenamento

La cerva di Cimadera, Missy, è morta avvelenata dalle foglie di una pianta. Questo l'esito dell'autopsia, di cui dà notizia il governo che era stato sollecitato sul caso dalla deputata Sara Beretta Piccoli (Ppd). Caso che agli inizi dell'anno aveva suscitato parecchio scalpore: l'animale, già zoppicante, si era infatti insediato in paese da settembre dello scorso anno. Le sue condizioni di salute erano sembrate sempre più precarie, tanto che quando a gennaio è morta l'ex sindaca, Cherubina Ravasi, aveva duramente criticato l'operato dell'Ufficio cantonale caccia e pesca. Reo, a suo avviso, di aver “lasciato soffrire la poverina per mesi senza manco prestarle soccorso – aveva scritto sui social Ravasi –. A tutti noi che vedevamo la sua sofferenza e sollecitavamo aiuto, resta lo smacco di non essere stati ascoltati. Perché non intervenire prima? Perché non sedarla per farla soffrire di meno?”.

Domande che la deputata Ppd ha girato al Consiglio di Stato, il quale ritiene che gli Uffici preposti abbiano agito a tutela dell'animale. Alla prima segnalazione (agosto 2017) “i tecnici hanno accertato e monitorato sul posto” lo stato di salute della cerva, si legge nella risposta all'atto parlamentare. “L'animale non presentava alcun sintomo tale da giustificare un intervento di eutanasia”. La cerva “ha pertanto avuto la possibilità di sopravvivere in maniera naturale anche questo inverno, come era già stato il caso l'anno precedente”. Come detto in apertura, l'autopsia ha poi potuto appurare che la morte è sopraggiunta “a seguito dell'ingerimento di una grande quantità di foglie di una pianta ornamentale presente nel giardino: il Prunus”. Pianta che può portare “alla morte dell'animale in meno di trenta minuti”.