Luganese

Tamaro, il monte che si fa anche parco

È in consultazione la nuova funivia, il primo passo verso un più ampio progetto di valorizzazione. Intervista a Rocco Cattaneo.

19 gennaio 2018
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Una nuova struttura che dai 1’530 metri dell’Alpe Foppa porterà una quarantina di persone per volta al cospetto del Motto Rotondo con i suoi 1’928 metri, una manciata di spanne dal Monte Tamaro. Due cabine, una in andata e una in ritorno, che percorreranno una distanza di circa un chilometro sospese fra due piloni.
Lo studio di fattibilità, presentato dalla Monte Tamaro Sa nel giugno scorso, entra oggi nel vivo, con l’imminente messa in consultazione (dal 24 gennaio al 23 febbraio) della proposta di modifica del Piano direttore. Gli atti saranno depositati nelle Cancellerie dei Comuni di Monteceneri e Mezzovico-Vira e saranno disponibili anche sul sito del Cantone (www.ti.ch/pd).
«Si tratta – ci spiega Luciana Mastrillo, collaboratrice scientifica dell’Ufficio cantonale piano direttore – di una struttura importante, con potenziali impatti sul territorio che devono essere verificati. Per questo, per la sua realizzazione, è necessario seguire un iter procedurale che parte dal Piano direttore per poi adeguare il Piano regolatore e presentare così la domanda di costruzione con la relativa richiesta di autorizzazione da parte dell’Ufficio federale dei trasporti. Noi siamo al primo passo: l’integrazione di questo impianto appunto nel Piano direttore».


Con le misure di protezione della fauna selvatica, non andrà sottovalutata l’integrazione paesaggistica


Un gradino necessario quindi: «Sì, soprattutto per verificare se sia ‘compatibile’ con gli obiettivi di promozione turistica del Cantone e con i contenuti del territorio in cui questa struttura si situa. E proprio i documenti che verranno messi in consultazione riportano i risultati ovvero che la struttura è compatibile con la vocazione turistica del comparto del Monte Ceneri, dove vi sono già diverse strutture di svago e sport, e che non presenta, a questo stadio, dei conflitti con i contenuti del territorio in cui va a posarsi».
Il passo successivo sarà quello, come anticipato, dell’adeguamento del Piano regolatore «in cui chiediamo – precisa la nostro interlocutrice – che vengano prese delle misure precise: da una parte atte a proteggere la fauna selvatica che vive e nidifica in questo territorio, come certe specie di uccelli, fra i quali i fagiani, o gli ungulati, pensiamo ai cervi, e dall’altra chiederemo degli approfondimenti per quanto riguarda l’integrazione paesaggistica, soprattutto delle due stazioni, di partenza e di arrivo, e dei due piloni».
Tempi di realizzazione? Difficile dirlo con precisione. «Parliamo – non ci nasconde la possibilità di ostacoli o intoppi la collaboratrice scientifica – di date molto ipotetiche. Entro quest’anno possiamo prevedere il consolidamento del Piano direttore e l’approvazione del Consiglio di Stato. Poi si passerà alla fase di approvazione del Piano regolatore che potrebbe essere chiesto oltre al Comune di Monteceneri anche a Mezzovico-Vira, e per questo ci vorranno altri due anni circa. È dunque verosimile che entro quattro-cinque anni si possa cominciare con i lavori. Ma, lo ripeto, è una tempistica veramente ipotetica, qualora peraltro tutto fili in maniera liscia liscia».

Rocco Cattaneo: 'Terremo aperto tutto l'anno'

«È un progetto che era già nella testa di mio padre Egidio a fine anni Settanta; per questo aveva comprato a suo tempo anche la cima del Motto Rotondo, oggi proprietà della Monte Tamaro Sa. Adesso è stato ripreso in mano da mio nipote, Nicola Cattaneo, che è ingegnere meccanico, facendo così partire tutto l’iter». Rocco Cattaneo, presidente della società di Rivera, ci racconta gli albori di quello che oggi è diventato in una sola parola il ‘TamaroPark’. Frutto di un concetto di ‘montagna che unisce’, il progetto aziendale è finalizzato nel suo insieme a valorizzare il potenziale turistico del territorio che comprende la montagna (e le pendici) del Tamaro, la dorsale verso il Monte Lema (e quindi tutta la regione del Malcantone), integrando nel concetto anche il versante del Gambarogno e la Valle Veddasca verso le rive del Lago Maggiore.
Investimento stimato per un progetto che comprende oltre alla funivia anche un ristorante in vetta e la realizzazione di un sentiero panoramico spettacolare circa 15 milioni di franchi.

Allargare l’azionariato

«Sul finanziamento – rivela al nostro giornale Cattaneo – sono aperte diverse possibilità. Per cominciare non escludiamo un allargamento dell’azionariato. Inoltre considereremo, oltre a un finanziamento proprio anche un apporto bancario, senza dimenticare di valutare la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici».
Lo scopo è quello di mettere in rete tutto un itinerario di percorsi escursionistici a cavallo dei due laghi, Ceresio e Maggiore, e di tutta una regione transfrontaliera come il Malcantone e le valli del Luinese: «Il Monte Tamaro è la montagna più alta in mezzo alle tre città – rimarca il presidente – tanto che il progetto ha già avuto il sostegno di Ticino Turismo, Lugano Turismo e Locarno Turismo».
A formare questa nuova collana di proposte escursionistiche e ricreative una rete di sentieri pedestri e di mountain-bike, puntando anche all’e-bike: «Ciò ci porterà a sviluppare il cosiddetto ‘turismo che si muove’ e a valorizzare ancor più la traversata Monte Tamaro-Monte Lema. Oggi come oggi, infatti, c’è un ‘piccolo’ ostacolo che consiste nel dislivello da fare fra l’Alpe Foppa e proprio il Motto Rotondo – non manca di evidenziare gli attuali limiti Cattaneo –. Con l’avvento della nuova funivia esso diventerà terreno più facile e accessibile anche per le famiglie, in particolare per i bambini e gli anziani».

Il Tamaro Village

Se il ritorno della neve potrebbe far pensare anche a un ‘amarcord’ degli impianti per le discese sugli sci, Rocco Cattaneo lo esclude categoricamente: «Pensiamo piuttosto – ci illustra i progetti più concreti il presidente della Monte Tamaro – all’escursionismo, alla natura, al panorama così da allargare l’apertura tutto l’anno. Del resto il nostro monte è fra i punti panoramici più belli dell’arco alpino».
Un completamento, così lo definisce Cattaneo, «del discorso TamaroPark tanto che la nuova funivia fa parte di un discorso strategico seguito al riorientamento del Monte Tamaro sul multi-stagione». Non solo, dunque, un turismo di giornata, ma, anche attraverso la realizzazione («che curato da mia sorella sta andando avanti») del ‘Tamaro Village’, la possibilità per gli amanti della montagna di pernottarvi con l’offerta di una nuova struttura alberghiera: «Vogliamo offrire ogni giorno dell’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche, e dalle 8 alle 22, diverse attrattive turistiche». Molte dalla carta sono già passate alla realtà (pensiamo all’ammodernamento della telecabina Rivera-Alpe Foppa e al centro balneare e ricreativo ‘Splash & Spa’), altre sono pronte a essere concretizzate (da nuove attrazioni allo ‘Splash & Spa’ al 'Tamaro Village’ appunto), frutto di una visione ‘home made’ partita con Egidio e giunta oggi, con successo, alla terza generazione imprenditoriale.

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