Luganese

Lugano: 'AlpTransit da allungare prima del 2050'

Il Municipio prende posizione sulla fase di ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria 2030/2035

11 gennaio 2018
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Dopo le considerazioni espresse dall’Associazione Pro Gottardo – che esprimeva grande preoccupazione per la mancata pianificazione del completamento della linea ferroviaria alpina del Gottardo almeno fino al 2035 – anche il Municipio di Lugano prende posizione. Da una parte esprime la propria soddisfazione per l’inserimento del collegamento tram-treno tra Bioggio e Lugano: dall’altra ritiene invece che le tempistiche indicate dalla Confederazione per il completamento di AlpTransit, e in particolare del prolungamento a sud di Lugano solo dopo il 2050, siano incompatibili con le esigenze di sviluppo del Cantone, di Lugano e degli agglomerati urbani attraversati dall’asse ferroviario del Gottardo. Aderendo alle richieste formulate dalla Pro Gottardo, la Città di Lugano sottolinea che si rende necessaria l’accelerazione delle tempistiche di esecuzione dell’opera. "Il futuro aumento del traffico merci rende urgente dotarsi di un’infrastruttura capace di assorbire il traffico pesante che transita sulle strade", viene fatto notare.

"La crescita socio-economica, la qualità di vita e la competitività territoriale sono in stretta relazione con lo sviluppo dei collegamenti ferroviari regionali e transfrontalieri. La realizzazione dell’intera trasversale del Gottardo permetterebbe una maggiore competitività territoriale lungo il Corridoio Rotterdam-Genova e migliori relazioni con l’area metropolitana di Milano e il resto della Svizzera", sottolinea l'esecutivo luganese. "Il contesto in cui opera il Cantone Ticino, e in particolare il Sottoceneri, è quello dell’area metropolitana milanese con un bacino di 7.5 milioni di persone, dove la componente transfrontaliera riveste un ruolo importante e origina un numero significativo di tappe di trasporto (ca. 65'000 pendolari frontalieri varcano giornalmente il confine per lavorare in Ticino), a cui si aggiunge un’elevata mobilità interna. Questi spostamenti sono destinati ad aumentare, generando quindi la necessità di ampliare l’offerta di trasporto, già al limite della capacità e messa ulteriormente sotto pressione con l’entrata in esercizio della galleria di base del Ceneri. Solo aumentando la capacità del trasporto pubblico è possibile ridurre le ripercussioni a livello ambientale".

 

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