Luganese

Piazze d'armi, non solo spari. C'è pure il bosco da gestire

Via libera del Consiglio di Stato agli interventi forestali per Isone e Monte Ceneri previsti fino al 2030

Ti-Press
11 gennaio 2018
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Il Consiglio di Stato ha approvato due Piani di gestione realizzati dalla Confederazione per le Piazze d’armi di Isone e del Monte Ceneri, che definiscono obiettivi e interventi forestali fino al 2030.

Il Dipartimento federale della Difesa, della Protezione della Popolazione e dello Sport ha promosso già dal 1985 una gestione del bosco pianificata per questi due suoi importanti comprensori forestali, la cui superficie ammonta a poco meno di 1'200 ettari. I piani approvati – fa sapere il governo in una nota – sono pertanto la revisione e l’aggiornamento dei due precedenti elaborati pianificatori, che hanno tracciato la gestione del bosco nel corso degli ultimi tre decenni.

Il piano di gestione è un documento allestito dal proprietario in stretta collaborazione con il Dipartimento del territorio, Sezione forestale; esso definisce – in coerenza con i contenuti del Piano forestale cantonale – obiettivi e linee guida di gestione del bosco, tenendo conto delle sue funzioni e dei princìpi della selvicoltura naturalistica. L’obiettivo dei due Piani di gestione approvati è conservare sul lungo termine un bosco multifunzionale stabile e vitale, che affianchi alla gestione “militare” delle Piazze d’armi la gestione del bosco e la salvaguardia delle sue funzioni.

Altri scopi importanti della pianificazione sono l’utilizzo razionale della materia prima legnosa ricavata in loco e il contenimento dell’avanzata del bosco a scapito dell’agricoltura. I principali interventi previsti sono: la cura di 63 ettari di bosco di protezione, il recupero di circa 40 ettari di aree inselvatichite, l’ottimizzazione delle infrastrutture per la lotta contro gli incendi, la rimozione delle recinzioni di filo spinato in disuso per favorire la funzionalità dei corridoi faunistici, il recupero alla gestione di una selva castanile e la valorizzazione di una parte del legname prelevato quale vettore energetico per il riscaldamento degli edifici dell’esercito.

I costi della gestione forestale definita dai due Piani sono preventivati in 385mila franchi all’anno, di cui 290mila direttamente sostenuti della Confederazione.

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