Campione d'Italia

Campione d'Italia, la cura dimagrante inizierài n gennaio

(Benedetto Galli)
15 dicembre 2017
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Non sempre in due si va d’accordo. Ma a Campione d’Italia c’è una coppia che deve andare d’accordo: il sindaco Roberto Salmoiraghi e il vice Alfo Balsamo, unici componenti della Giunta municipale. Infatti, non è stato sostituito l’assessore alle Finanze Stefano Paoli, dimissionario (probabilmente) dopo aver preso atto del dissesto dei conti del Comune e del Casinò. Per mettere in sicurezza il bilancio comunale Salmoiraghi e Balsamo, mercoledì sera dopo la seduta della Giunta municipale, hanno approvato la delibera che ha messo in moto i meccanismi per tagliare i costi del personale, l’unica misura per incidere sui conti del Comune. Una delibera per ridurre i costi visto che i trasferimenti di risorse finanziarie dal Casinò sembra essersi esaurito, o comunque non arriva più come nei periodi in cui ci si abbandonava a spese allegre.

La situazione conferma la “casinòdipendenza” della comunità campionese. Quali allora le misure per mettere in equilibrio il bilancio comunale? Un taglio degli stipendi nella misura massima consentita dalla legge che consente alle pubbliche amministrazioni in difficoltà di chiedere sacrifici ai propri dipendenti: il 20% che non può essere superato e si tradurrà in un calo dell’orario di lavoro. È quanto stanno già facendo i dipendenti del Casinò. Nella delibera si parla “della possibilità di ridefinire la pianta organica per profili professionali, così da verificare le modalità con le quali procedere alla riduzione della eccedenza”. Insomma, la Giunta municipale lascia aperti spazi per una contrattazione con le organizzazioni sindacali del Pubblico impiego. Più avanti però si dice anche che la “verifica costituirà l’occasione per accertare se sussistono eccedenze di personale in relazione alle esigenze funzionali”. I dipendenti comunali a Campione d’Italia sono oltre cento, ciò significa uno ogni venti abitanti (1.958 al 30 aprile di quest’anno). La procedura scatterà in gennaio e la cura dimagrante durerà cinque anni, con la possibilità di rientro anticipato. Sempre che le condizioni finanziarie risulteranno favorevoli. Il confronto con i sindacati si annuncia serrato.

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