Agno

Agno, per la denominazione universitaria, Issea valuta il ricorso alla Cedu

(Francesca Agosta)
20 novembre 2017
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Stiamo valutando un eventuale ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Questo, in estrema sintesi, è il commento dell’avvocato Andres Alessandro Martini sulle prossime mosse dei vertici della Scuola universitaria privata a distanza. Ieri, infatti, il Tribunale federale ha respinto il ricorso del legale dell’istituto in merito alla denominazione di università e di politecnico di cui ha abusato l’istituto. Precisiamo che la sede legale della scuola è nel Canton Zugo, ad Agno è attiva unicamente una ‘succursale’. Tutto nasce da una segnalazione effettuata dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) il 15 gennaio 2015. Una segnalazione che il Ministero pubblico ha esaminato proponendo un decreto d’accusa con la condanna al pagamento di una multa di 30mila franchi nei confronti della scuola universitaria. Condanna confermata poi sia dalla Pretura penale di Bellinzona che dalla Corte d’appello e di revisione penale di Locarno. L’istituto ha invece sempre sostenuto che la legge federale consente agli istituti universitari di chiamarsi come meglio ritengono.

Il Tribunale federale ha esaminato questa censura verificando se le università private potessero avvalersi anche di questa norma. Ma, per questo caso, i giudici dell’ultima istanza giudiziaria svizzera non sono entrati nel merito concludendo che il diritto cantonale ha il sopravvento. Questa è una delle ragioni per cui il ricorso è stato respinto “nella misura in cui è ammissibile”. Su ‘ticinonews.ch’, l’avvocato Massimo Silvestri, amministratore unico dell’Istituto superiore di studi di economia aziendale (Issea) ha precisato che “la condanna non ha alcuna influenza sulla legittimità della nostra attività universitaria e sulla validità dei titoli conferiti, che non è stata contestata, e nemmeno sull’uso delle denominazioni citate fuori dal Ticino, in particolare sul territorio del Cantone Zugo, dove dal 7 luglio 2016 è stata trasferita la sede legale e l’attività universitaria”. Silvestri ha considerato la sentenza del Tf “viziata da numerosi errori sia in diritto che in fatto”, in violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che tutela (Cedu). E visto che la condanna è basata su fatti e circostanze nuovi e cronologicamente successivi rispetto a quelli indicati e contestati nell’atto di accusa originario. Per cui, un ricorso è altamente probabile.

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