Luganese

L'ex sindaco dell'enclave: 'Salmoiraghi mente ai campionesi sapendo di mentire'

(Benedetto Galli)
24 ottobre 2017
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«Il sindaco Roberto Salmoiraghi deve smetterla di dire menzogne ai cittadini di Campione muovendo accuse infondate verso la passata Amministrazione comunale». È una replica dura e puntuale quella sottoscritta dall’ex sindaco di Campione d’Italia Marita Mangili Piccaluga. A non andarle giù le critiche sollevate su un portale di gioco online dall’attuale collega, già sindaco negli anni Novanta, capo della minoranza nelle ultime due legislature e tornato al comando dell’enclave nelle votazioni del giugno scorso, peraltro «in una corsa solitaria» ha appuntato l’ex prima cittadina. «Ormai – sono le parole che gli rivolge Marita Piccaluga – è in carica da più di quattro mesi ed è ora che lavori, come abbiamo fatto noi, per trovare una soluzione alla grave situazione del nostro comune. Salmoiraghi la smetta di dire che non sapeva nulla della situazione che stavano attraversando comune e casinò perché mente ai campionesi sapendo di mentire». E alle accuse Marita Mangili Piccaluga risponde con i fatti, o sarebbe meglio dire con le carte: «È tutto documentato in atti ufficiali compresi quelli della Corte dei Conti a cui veniva inviata per obbligo di legge ogni documentazione di bilancio. Non solo. Ci sono anche le lettere che ho indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al Ministero dell’economia e finanze e a tutti i cittadini». Sotto accusa ci sono soprattutto le promesse elettorali di Roberto Salmoiraghi, «fatte e non ancora mantenute» durante gli incontri pre-elettorali: «Veniva infatti dichiarato che non ci sarebbero state decurtazioni degli stipendi dei dipendenti comunali – prosegue l’ex sindaco – ed invece sono state chieste con modalità impercorribili, per non parlare della proposta irrealizzabile di trasferire parte del personale del comune alla casa da gioco». Quanto alla messa in vendita di Villa Mimosa, Marita Piccaluga parla di «una proceduta strana, deliberando poi come giunta la cessione della stessa al casinò (atto a tutt’oggi non ancora approvato dal Consiglio comunale)». Non è dunque «colpa dell’Amministrazione passata, ma perché si tratta di cose irrealizzabili. E pensare che da giugno – tira la frecciatina l’ex sindaco – grazie al cambio più favorevole il casinò si è trovato nel proprio conto economico qualche milione in più. Certo era bello amministrare (fa riferimento alla prima amministrazione Salmoiraghi, ndr) quando negli anni passati c’erano i soldi a palate! Più impegnativo farlo con poche risorse condizionate da fattori esterni».

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