Campione d'Italia

Campione d'Italia, nei primi nove mesi meno ingressi e incassi al casinò

(Benedetto Galli)
9 ottobre 2017
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A Campione d’Italia, oltre al cambio euro-franco svizzero, si guarda con giustificato interesse agli incassi del Casinò. Due fattori imprescindibili per l’economia locale. Se il cambio è migliorato rispetto al periodo in cui le due valute avevano lo stesso valore, il listino degli incassi riferito ai primi nove mesi dell’anno registra una flessione dell’1,3 per cento, dovuta in buona parte all’andamento negativo del mese di settembre. Nei primi tre trimestri del 2017, il Casinò dell’enclave ha incassato 67,5 milioni di euro. Quasi novecento mila euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato che non dovrebbe preoccupare.

Ma occorre considerare l’andamento registrato in settembre, mese in cui sono stati incassati 7,124 milioni di euro, con una flessione del 3,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016. Le slot hanno incassato 5,137 milioni di euro, in calo del 4%. Poco meno di due milioni di euro (meno 2,9%) gli incassi dei tavoli verdi. Oltre 53 mila gli ingressi, anch’essi in calo del 6,3%. Ed è il dato più significativo. Nel frattempo il Consiglio comunale ha deciso la dismissione della partecipazione che il Casinò aveva con la Gamenet (controllata dal fondo leader di private equity Trilantic), una delle società concessionarie nella Verve Gaming Hall Spa, costituita nel 2010, con lo scopo di aprire sale da poker live in Italia. Progetto sfumato, per cui il Comune (socio unico della Casinò Municipale di Campione d’Italia) approvando il piano di revisione delle società partecipate, ha deciso il mantenimento della società di gestione della casa da gioco e di uscire dalla Verve.

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