Lugano

Lugano, si sgonfia il caso 'Lac-Gate'. L'audit dimostra 'solo' errori di procedura

(Francesca Agosta)
8 giugno 2017
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Si è sciolto come neve al sole l'ultimo 'caso' al Polo culturale della città di Lugano. Un caso alimentato ad arte, tanto da parlare di 'Lac–Gate'. In realtà, il risultato dell'audit interno commissionato dal Municipio su tutti i mandati assegnati nel periodo 2016–2017 perilPolo culturale ha dimostrato che le irregolarità emerse finora non sono tali. Non si tratta quindi di una situazione simile a quella capitata a livello cantonale con Argo. Ma la Città ha sbagliato, e oggi in conferenza stampa lo ha ammesso, perché non ha effettuato la verifica sull'idoneità della società)peraltro già fornitrice del Lac) che ha ricevuto l'appalto dalla Sano Media per l'installazione delle torri dello Slow dancing sul piazzale del Lac e non per la gestione delle riprese del film di Alessandro Siani come erronemente riportato nella precedente versione. E questa è sicuramente una manchevolezza. Però tutte le verifiche ordinate a posteriori hanno mostrato che le aziende erano idonee. La situazione venutasi a creare con le riprese del film ha indotto l'esecutivo a ordinare una revisione interna perché avrebbero potuto destare perplessità. Contestalmente è stata ordinata un'altra verifica di tutta l'Amministrazione, dal momento in cui sono stati pubblicati e messi a disposizione del pubblico in cancelleria (un paio di anni fa) i mandati pubblici senza concorso. Questa seconda verifiche non è ancora conclusa.

Stesso discorso per quanto riguarda i mandati pubblici per il Lac nel 2016. Mandati che sono stati complessivamente 168 per un valore di 4,5 milioni di franchi. Ebbene, di questi, 144 sono stati assegnati senza controlli sull'idoneità di chi li ha ricevuti, come prescrive la legge sulle commesse pubbliche. Ma tutte, a posteriori, si sono rivelate conformi alla condizioni poste per poter lavorare. Dai risultati dell'audit per l'anno in corso, ne scaturisce una situazione simile: su 128 commesse tutte le assegnazioni si sono rivelate a posteriori idonee, mentre tre devono ancora essere verificate. Quanto ai presupposti di legge legati rispetto della procedura (concorso, invito e incarico diretto), questi sono stati assecondati. Le manchevolezze sono legate come detto alla verifica dell'idoneatà delle ditte prima di attribuire la commessa. Badaracco le spiega così: 'A livello operativo prevede prestazioni di servizio, ma non contempla quelle artistiche o immateriali. Per il Lac che ha contatti con tutto il mondo chiedere documenti di idoneità previsti dalla legge è diventato oggi un lavoro molto difficile che comporta tempi relativamente lunghi ma i tempi tecnici sono molto più brevi'. Il problema è che la legge sulle commesse pubbliche non contempla le prestazioni immateriali. Il Municipio lo aveva già segnalato nella consultazione e tornerà alla carica nell'ambito dell'adozione del relativo regolamento.

Nella seduta di ieri il Municipio di Lugano ha pure deciso di mettere a disposizione il rapporto dell'audit ai membri della Gestione lunedì prossimo quando il sindaco di Lugano Marco Borradori e il Capo dicastero Roberto Badaracco incontreranno i membri della commissione.

 

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