Luganese

Traffico di cocaina: atto d'accusa rinviato al mittente. Tirata d'orecchie per il pp Nicola Corti

(Gabriele Putzu)
6 giugno 2017
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Rinviato al mittente. Era velata da nervosismo la sentenza pronunciata ieri pomeriggio dal presidente delle Assise criminali, Amos Pagnamenta. La Corte (giudici a latere erano Marco Villa e Werner Walser) hanno, infatti, giudicato «inadeguata» la pena concordata nell’atto d’accusa contro un brasiliano di 28 anni, accusato di un traffico di circa un chilo e mezzo di cocaina. «Una pena (36 mesi sospesi condizionalmente per un periodo di prova di tre anni in ragione di 28 mesi, il resto, 8 mesi, da espiare, ndr) – ha evidenziato Pagnamenta in quello che è stato un processo con rito abbreviato – troppo mite. In precedenti procedimenti abbiamo avuto quantità minori con pene integralmente da scontare». L’accusato peraltro – non ha mancato di rilevare il presidente – «è stato tutt’altro che collaborativo e il suo ruolo non era certo quello di un semplice trasportatore», tanto da richiedere, alla fine del suo intervento – disattendendo la richiesta del procuratore pubblico Nicola Corti – il rinvio del fascicolo al Ministero pubblico per una nuova procedura preliminare. Il giovane, marinaio per professione e residente in Brasile, difeso dall’avvocato d’ufficio Roy Bay, era stato arrestato lo scorso 18 ottobre a Paradiso in un controllo effettuato sul treno Ec Zurigo-Milano. Nel vagone erano stati rinvenuti 12 sacchetti di cocaina aventi un grado di purezza fra il 53,6 e il 59,1%. Il suo intento era quello di esportarla in Italia per lo spaccio. Nel corso del mese precedente, in Svizzera interna, in un albergo di Grüsch, nel Canton Grigioni – è la ricostruzione dell’atto di accusa – il ventottenne aveva preso in consegna la droga da due connazionali. Il pp gli contestava anche la contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti per aver consumato 20 grammi di hascisc, stupefacente acquistato da un non meglio identificato cittadino dominicano. Il brasiliano, per quanto riguarda il primo capo d’accusa, aveva dichiarato di aver voluto solo trasportare la cocaina, agendo per conto di due uomini, non identificati dagli inquirenti, un certo Alemao e Dalton. Come detto, il brasiliano era però stato individuato alla stazione di Paradiso e arrestato. Posto in carcerazione preventiva fino al 18 dicembre scorso, aveva richiesto l’esecuzione anticipata della pena. Carcere da cui, dunque, non uscirà fino all’aggiornamento del prossimo processo.

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