Lugano

Direttivo Lac: le reazioni del sindaco, del capodicastero e del Plr

(Gabriele Putzu)
30 marzo 2017
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È una decisione benvenuta per il titolare del Dicastero cultura, sport e eventi Roberto Badaracco perché «almeno sblocca la situazione dopo sei mesi di sospensione per via dei ricorsi per la cui evasione avevamo sollecitato il Consiglio di Stato». Ora come procederà il Municipio? «Come indica la sentenza credo che bisognerà sottoporre al Consiglio comunale la nomina dei due mancanti: Hans Koch e Salvatore Carrubba – risponde Badaracco –. Bisognerà vedere se il sostegno espresso da tutti i gruppi ai due verrà confermato. Spero che non si torni a discutere di Pesenti, Grassi e Masoni in Consiglio comunale». Secondo lei è ancora attuale l’accordo raggiunto in Interpartitica che prevede l’allargamento da cinque a nove membri del Direttivo? «L’accordo era saltato perché un ricorrente si era rifiutato di ritirare il ricorso – osserva Badaracco –. Non saprei se si potrà ritenere ancora valido: è una questione politica». L’allargamento a nove, su cui per statuto la parola spetta al Direttivo, potrebbe quindi saltare. Più o meno sulla stessa linea si è espresso il sindaco di Lugano Marco Borradori: «Dovremmo sottoporre altri due nomi al Consiglio comunale. Hans Koch e Salvatore Carrubba hanno riaffermato la loro disponibilità, e la scelta mi sembra quindi piuttosto scontata fermo restando che l’ultima parola è di tutto il Municipio». E la scelta definitiva, prosegue il sindaco, «dovrà essere fatta in tempi brevi». Rispetto all’allargamento del Direttivo a nove, afferma Borradori «ritengo quell’accordo oramai superato dagli eventi e mi sembra che lo stesso non raccogliesse l’unanimità. Un mese fa si giustificava per superare l’impasse, ora molto meno in presenza della sentenza». Anche secondo il sindaco, dovrà decidere solo il Direttivo. Dal canto suo, si dichiara soddisfatta ma solo a metà la presidente della sezione Plr di Lugano Giovanna Viscardi: «La sentenza del Consiglio di Stato ci dà ragione: la procedura scelta era sbagliata. Ma anziché annullare tutto, il governo avrebbe potuto considerare non valida solo la seconda tornata confermando la designazione di Giovanna Masoni e Patrizia Pesenti». Il gioco resta aperto, dice Viscardi, e non è detto che l’accordo ottenuto nella lunga e animata riunione dell’Interpartitica debba essere accantonato.

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