Lugano

Gandria, il Tram nega la licenza per le palazzine

28 marzo 2017
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Niente da fare. Il Tribunale amministrativo cantonale (Tram) ha respinto il ricorso presentato dal legale del promotore immobiliare Luca Pacchin che dal giugno 2013 verrebbe edificare un complesso edilizio a Gandria, nei circa 2'500 metri quadrati di terreno a est del nucleo e a valle del raccordo che collega il centro del villaggio alla strada cantonale. I terreni sono assegnati alla zona residenziale intensiva regolata dalla norme di attuazione del Piano regolatore risalente al 1996. L'area rientra pure nell'inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere d'importanza nazionale (Isos) che la inserisce nel vasto comparto prevalentemente libero da costruzioni ma in stretto rapporto con l'edificato da proteggere. Dal 1983 Gandria è inoltre inserito nell'inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti d'importanza nazionale (Ifp).

Nell'agosto 2015 il Consiglio di Stato aveva parzialmente accolto il ricorso del promotore che il Municipio di Lugano non aveva invece concesso un anno prima. Due decisioni che in sostanza condividono il rimprovero relativo all'eccessivo impatto sul paesaggio del progetto immobiliare. L'autorità comunale ha messo in evidenza che il progetto non rispetta le caratteristiche architettoniche e paesaggistiche di Gandria. Vincolante agli occhi del Municipio è stato però il parere negativo espresso dal Consiglio di Stato. E il Tram non si discosta da questa impostazione. In effetti gli edifici progettati (nove) si distanziano sotto vari profili dalla tipologia di costruzioni presenti nel nucleo, tanto da risultare un corpo estraneo rispetto al contesto esistente. Anche se le raccomandazioni dell'Isos non determinano restrizioni delle facoltà edificatorie, ma vanno prese in considerazione per allestire il Piano direttore cantonale, nel caso in questione sono servite quale valido sostegno per valutare le qualità spaziali e storico–architettoniche di un insediamento, scrive il Tram nella sentenza pubblicata dal sito dall'associazione Viva Gandria (www.viva-gandria.org).

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