Lugano

La difesa: 'Niente coazione e una pena mitigata'

(Ely Riva)
28 febbraio 2017
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Il proscioglimento dall'accusa di tentata coazione e una condanna pecuniaria per i reati prospettati di sequestro di persona e rapimento: questa, in estrema sintesi, la richiesta del patrocinatore dell'imputato che ha chiesto una pena mitigata rispetto a quella proposta dall'accusa. L'avvocato Rondi ha dapprima contestato la qualifica del reato di coazione perché mancano una serie di elementi, a cominciare della minacce non precisate nell'atto d'accusa. D'altra parte, ha proseguito il legale, l'imputato ha detto di non aver mai proferito minacce nei confronti della vittima. Era semplicemente incaricato di riscuotere un credito esigibile perché supportato da un contratto firmato dall'imprenditore residente anche a Castagnola. E nemmeno merita di stare in prigione più tempo di quello che ha già trascorso dietro le sbarre.

Secondo la tesi di Rondi, i mandanti parigini hanno invano ripetutamente cercato di recuperare i soldi per oltre un anno seguendo la prassi conforme alla legge francese. La versione dell'imputato è lineare, non era il capo, ha detto l'avvocato, che ha invece messo in dubbio la versione della vittima che non è proprio uno sprovveduto come ha voluto far credere. I tre sono scesi in Ticino non per estorcere, bensì per verificare informazioni sui debiti e per ottenere la dimostrazione del versamento delle prime due tranches, ha sostenuto Rondi che ha contestato la versione delle vittima. Nemmeno è vero che l'imprenditore è stato obbligato a recarsi in banca per prelevare denaro. Altro che esattori criminali di una debito, non avevano armi con loro! L'avvocato ha contestato pure la formulazione del sequestro di persona e rapimento, mancherebbero i fatti costitutivi dei reati. L'avvocato ammette il sequestro di persona nella forma più liveve senza violenza né minaccia.

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