Lugano

Lac, accordo su Koch e Carrubba. Tornano in pista Pesenti, Masoni e Grassi. Ps e Verdi di traverso

(Gabriele Putzu)
1 febbraio 2017
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Ci sono volute oltre due ore di seduta ieri a Palazzo civico per giungere a un accordo che però non è unanime. In concreto, verranno sostenute nel Consiglio comunale di Lugano in agenda il 20 marzo le canditature di Hans Koch e Salvatore Carrubba per il Consiglio direttivo dell’ente autonomo del Lac. Nella terza Interpartitica indetta nel giro di altrettante settimane sono tuttavia emerse riserve, per cui non ci sarà sintonia come avrebbe voluto il Municipio.
Il compromesso raggiunto non piace però a socialisti e verdi, a cui i due nomi da aggiungere ai municipali Roberto Badaracco, Michele Foletti e Lorenzo Sganzini (direttore del Dac), peraltro vanno bene. Un compromesso che presuppone il ritiro del ricorso da parte dei liberali e che è arrivato perfino a definire anche i nomi da cooptare nel Direttivo (che per statuto potrebbe arrvare fino a nove membri) dopo la prospettata ratifica del legislativo. E i nomi sarebbero sempre gli stessi. Si tratta delle persone non elette nelle burrascose sedute di Consiglio comunale andate in scena lo scorso ottobre: Giovanna Masoni, Patrizia Pesenti e Roberto Grassi. Il quarto, Diego Cassina, era stato proposto dall’Udc ma già allora rientrava fra i papabili per essere nominato eventualmente sono in un secondo momento.
L’unico a parlare al termine della riunione è il sindaco di Lugano Marco Borradori: «Oggi (ieri, ndr) abbiamo deciso di procedere così: i singoli rappresentanti tornano a consultare i gruppi politici per consolidare l’accordo. Un accordo che a noi sta bene anche se non sarà unanime ma solo di maggioranza comunque importante. Intanto il Municipio preparerà la risoluzione, la sottoporrà al Consiglio comunale. E ci impegneremo per fare in modo che vengano cooptate altri quattro membri del Direttivo». La soluzione individuata non soddisfa tutti ma consenti, prosegue il sindaco «di far partire il Direttivo in tempi relativamente brevi e anche di facilitare i lavori di tutta la legislatura che sul tema Lac ha subito uno strappo significativo e fa male».
Verdi e Ps contestano proprio questo aspetto dell’accordo che ai loro occhi appare come un pasticcio.

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