Lugano

Il Municipio di Lugano propone la vendita dell'ex casa comunale di Certara al Patriziato del quartiere

(©Ti-Press/Gabriele Putzu)
2 dicembre 2016
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“Un’operazione vincente per entrambi gli enti pubblici”. Il Municipio di Lugano è fermamente convinto che l’accordo di compravendita riguardante l’ex casa comunale di Certara vada fatto. Nello specifico, l’esecutivo invita il Consiglio comunale a votare la vendita al Patriziato del quartiere di 612 metri quadi di un terreno contenente l’immobile, a un prezzo di circa 135’000 franchi. Sul fondo si trovano anche un box, il rifugio della Protezione civile, un’area adibita a posteggio pubblico e un wc pubblico accessibile dalla strada cantonale tramite una scala. L’ex casa comunale è un edificio di tre piani composto al pian terreno dalla sala comunale, un ufficio, un deposito e il già menzionato gabinetto. Al primo e al secondo piano vi sono degli appartamenti – uno dei due era adibito ad abitazione del parrocco –, entrambi dati in locazione a terzi da anni. Malgrado gli esterni siano stati recentemente sistemati, l’interno dell’edificio ha bisogno di un intervento di ristrutturazione essendo privo di un riscaldamento centrale. Il Patriziato si propone di finanziare i lavori facendo capo a contributi da parte del fondo di aiuto patriziale, della Schweizer Patenschaft für Berggemeinden ed eventualmente dell’Ente regionale di sviluppo del Luganese. Grazie alla riattazione, aumenterebbero gli introiti che potrebbero essere usati dal Patriziato – che non versa in ottimali condizioni finanziarie – per la gestione delle proprie proprietà.

Approvata la cessione, il Patriziato si impegna a costituire una servitù a favore del Comune per l’uso del wc pubblico e di un passo pedonale che ne consenta l’accesso, oltre che a mettere a disposizione la sala al pian terreno di enti e associazioni per manifestazione rivolte alla collettività. I posteggi pubblici e il rifugio della Protezione civile resterebbero invece di proprietà comunale. Il Patriziato aveva cercato di acquistare il sedime già dall’ex Comune di Certara, che si era detto favorevole. La transazione fu però bocciata dal Consiglio di Stato dopo che la Sel rilevò dei vizi procedurali. Sebbene il prezzo concordato sia nettamente inferiore all’effettivo valore del bene, secondo il Municipio si tratterebbe di riparare “un debito morale”. Il Patriziato ha infatti finanziato per anni il Comune di Certara per delle opere pubbliche. I prestiti furono poi condonati, ma attualizzati varrebbero circa 150’000 franchi.

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