Luganese

I primi diciotto vagiti

Le levatrici responsabili: Giovanna Quadri, Anna Fossati e Maike Hofstede
26 aprile 2016
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Collaudata nell’agosto scorso in via Canevascini 4, ‘lediecilune’ va ad affiancarsi alla ventina di strutture esistenti in Svizzera

L’avevamo preannunciata l’estate 2015 (cfr. ‘laRegione’ del 27 agosto), oggi la Casa maternità e nascita ‘lediecilune’ si può ben dire che ha preso vita. Ieri, alla presenza delle autorità cantonali e comunali, e delle associazioni che operano a livello ticinese, è stata ufficialmente inaugurata, dopo i necessari mesi di collaudo che hanno portato a veder la luce diciotto bebè. Fondata da tre levatrici, Anna Fossati, Maike Hodstede e Giovanna Quadri (attive anche all’Ospedale Civico di Lugano), è una prima a livello di Svizzera italiana. Dalla caratteristica ambulatoriale (la permanenza non supera le 24 ore dopo il parto), la casa della nascita si presenta come un luogo intimo e protetto, che favorisce il parto naturale, senza uso di sostanze o di strumenti. «Qui – ha esordito il capo del Dipartimento salute e socialità Paolo Beltraminelli – si vede la vita! In un mondo sempre più tecnologico, l’elemento umano e la naturalezza diventano sempre più fondamentali». Un progetto armonioso e complementare ma importante «quando oltre alla vita nasce una mamma» come ha ricordato Marco Borradori, sindaco di Lugano (Comune che accoglie la struttura dopo la bocciatura di Vezia e grazie al sostegno delle fondazioni Otaf, amministratrice dell’appartamento in affitto, e Medacta for Life) evocando «un’anziana parente che, levatrice nel Sopraceneri, fece nascere 5’000 bambini». Ma la casa della nascita non è riservata solo a chi vi partorisce: le levatrici qui attive (applaudite da Francesca Coppa Dotti della Federazione ticinese di categoria) seguono tutte le donne che lo richiedono, prima o dopo il parto ospedaliero. Inoltre, è anche un centro di incontri e di condivisione aperto a tutti i genitori e offre corsi di preparazione al parto, consultazioni, informazioni, scambio di esperienze su temi particolari legati alla nascita e al percorso maternità.
Nella casa della nascita di via Canevascini 4 a Besso ha sede anche l’Associazione nascere bene Ticino, rappresentata ieri dalla sua presidente Mara Bianchini: «La nascita è sì un evento privato, ma non solo» – non ha mancato di annotare nel corso della conferenza stampa –, essa comporta riflessi sull’intera società e sui costi della salute, come anche riscontrato dal primario di ostetricia dell’Ospedale Civico di Lugano Thomas Gyr. Alla casa della nascita viene richiesto ai genitori un contributo di 600 franchi, mentre le prestazioni sono interamente coperte dalla LAMal. Perché dunque era necessario avere una casa della nascita anche in Ticino? «Nell’ambito dell’accompagnamento continuo di una levatrice di fiducia, che nei casi non a rischio può comprendere anche la nascita, il parto – è stato spiegato – si svolge solitamente a domicilio. Ma non sempre le donne lo desiderano, per vari motivi personali o familiari. Oppure il parto a domicilio non è sempre possibile a causa di un’eccessiva distanza da un ospedale che dev’essere raggiungibile in un tempo ragionevole in caso di necessità (fra i 20 e i 30 minuti). Ecco perché nella gamma delle possibili scelte del luogo del parto offerte ai genitori dal sistema sanitario deve esserci anche una casa della nascita interamente gestita da levatrici indipendenti, come quella di Lugano».


 

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