Locarnese

Trent’anni a suon di musica, il giubileo di Atm

Nata su iniziativa di un gruppo di giovani rientrato dagli Stati Uniti, l’Associazione ticinese di musica con sede a Locarno guarda al post-pandemia

Allievi percussionisti
14 settembre 2021
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«Trent’anni son volati. Sarà perché li abbiamo vissuti a suon di musica». Per Emilio Pozzi è tempo di bilanci. La “sua” Accademia ticinese di musica (Atm) parte da lontano, dall’anno scolastico 1991/92, con la fondazione operata da un gruppo di giovani appena rientrati dagli Stati Uniti, in collaborazione con Diario e/o Tazebau. «L’esigenza era potersi riunire per sperimentare e imparare nuove tecniche legate al proprio strumento. Diciamo che quella è stata la scintilla decisiva, anche se la necessità di creare un punto di incontro nel Locarnese esisteva già da anni; fino ad allora chi voleva approfondire lo studio della musica moderna doveva recarsi a Milano, il che, per un residente nella nostra regione, diventava particolarmente impegnativo».

Pozzi sottolinea «l’impronta sociale» con cui nasceva Atm, nonché la sua capacità di affermarsi nel panorama culturale del nostro territorio, «dando vita a oltre 480 concerti, ma soprattutto avvicinando alla pratica strumentale oltre 5’000 allievi»: un’autentica valanga partita dopo i 17 iscritti al primo anno, e più in generale una palestra fondamentale per l’affermarsi di numerosi talenti, o anche solamente per dare una prospettiva a generazioni di appassionati. Oggi gli iscritti ai corsi sono 162; 20 in più rispetto allo scorso anno scolastico, quando a causa delle restrizioni anti-Covid era stata congelata l’apprezzatissima branchia della musica d’assieme (tutt’ora in stand-by, almeno fino a ottobre). Oggi le 6 aule e l’aula magna sono comunque “Covid friendly”.

Tornando ai ricordi, il trasferimento nella sede principale al Centro Palagiovani in via Varenna a Locarno risale al ’97, poi nel corso degli anni vennero aperte le sedi distaccate di Muralto e Brione Verzasca. «Dal 2010 l’Atm è parte della Federazione delle Scuole di musica ticinesi e adempie ai requisiti stabiliti dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport quale scuola di musica riconosciuta», sottolinea Emilio Pozzi.

Il futuro? «Quest’anno, per ovvi motivi, ancora dobbiamo considerarlo di transizione. Poi arriveranno i festeggiamenti; non solo, si spera, per l’affrancamento dalla pandemia, ma anche per i 30+1 anni di esistenza dell’Atm. L’obiettivo è tornare a proporre tanta musica per il pubblico. Perché la musica è arricchimento e condivisione sia per chi la pratica, sia per chi la ascolta».

Quanto ai corsi, spaziano dal canto moderno e jazz al pianoforte, dalla tromba a quello per gli aspiranti songwriter, passando per la musica d’insieme, la batteria, il basso e il contrabbasso. L’elenco completo si trova in rete, sul sito www.atmm.ch (091 756 15 40). Da segnalare comunque che si allarga il già nutrito gruppo di docenti qualificati. Due quelli nuovi: Marco Stifanelli (batteria) e Giulia Larghi (violino).

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