Locarnese

Sfitto, vuoto e speculazione edilizia: ‘Locarno sta a guardare?’

Elaborata interrogazione dei Verdi, secondo cui il Comune deve muoversi per contrastare un mercato immobiliare che ‘si sta sempre più allontanando dalla realtà’

27 novembre 2020
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“Il Comune legittima e collude con la speculazione edilizia, permettendo il sacrificio di superfici edificabili ancora verdi e vergini anche se non vi è un bisogno concreto da parte della comunità”. È uno dei passaggi più crudi dell'interrogazione dei Verdi del Locarnese in tema di sovrabbondanza ormai fuori controllo di nuove abitazioni vuote e necessità di preservare il territorio.

I Verdi, a firma Matteo Buzzi e Marko Antunovic, ricordano innanzitutto che secondo il censimento delle abitazioni vuote, al 1. giugno 2020 il Ticino, con il 2,71% e 6'639 abitazioni vuote, “si trova al secondo posto dei cantoni con il tasso più elevato della Svizzera”. Un Ticino in cui lo stesso tasso è quasi quadruplicato dal 2010 al 2020 (dallo 0,68% al 2,71%); “ciò che corrisponde ad un aumento di oltre 5'100 abitazioni vuote”. Regioni più colpite sono il Bellinzonese e il Locarnese, dove gli aumenti registrati variano fra il 500 e il 700%. Ciò che si legge nella filigrana delle cifre è “un mercato immobiliare che ha perso completamente la sua capacità di regolarsi sul principio secondo cui la domanda determina l'offerta”. Una distorsione, per i Verdi, “che desta molta preoccupazione sia a livello di pianificazione territoriale (giardini, vigneti e orti che lasciano spazio ad anonimi palazzi speculativi) sia per gli importanti squilibri che determinerà nel mercato nel breve-medio termine”. Fra le cause del fermento edilizio vi sono ovviamente i tassi d'interesse favorevoli, ma anche “Piani regolatori decisamente sovradimensionati”, nonché “tanta, troppa speculazione edilizia, che ha cambiato il volto di intere regioni del cantone, con costi non indifferenti di urbanizzazione a carico della collettività (strade, infrastrutture, eccetera) e notevoli scompensi per proprietari di piccoli edifici plurifamiliari, che si vedono i propri immobili (bisognosi di risanamento) andare ‘fuori mercato’ a causa dell’aggressiva concorrenza immobiliare anche causata da attori istituzionali come le casse pensioni”.

La Legge parla di uso parsimonioso del suolo

Tutto questo per dire che “il mercato immobiliare si sta quindi sempre più allontanando dalla realtà”. Una realtà in cui “la Legge federale della pianificazione del territorio prevede un uso parsimonioso del suolo in modo da permettere di soddisfare i bisogni della comunità in modo proporzionato e lungimirante”.

Responsabilità importanti sono da attribuire ai Comuni, e fra questi, indicano i Verdi, anche Locarno, la cui pianificazione è antica e funzionale allo smantellamento di giardini e ville storiche, che erano il carattere di alcuni quartieri. Come dimostrerebbe il caso del Monte Brè – dove “la cittadinanza ha dovuto prendere in mano lo strumento dell'iniziativa popolare” – la Città non ha raccolto il suggerimento delle linee guida cantonali di adottare un Programma d’azione comunale per lo sviluppo insediativo centripeto di qualità. Secondo i Verdi, “per portare a termine una revisione coerente ed articolata sarebbe quindi auspicabile l'istituzione di una zona di pianificazione sull'intero territorio della città, che limiti alle ristrutturazioni gli interventi edilizi possibili”. 

Seguono 14 domande sulla quantità di superficie di territorio comunale edificata e cementificata negli ultimi 10 anni; sull'attuale tasso di sfitto e di case vuote attualmente a Locarno; e, fra l'altro, sulle misure che il Municipio intende intraprendere “per bloccare la speculazione edilizia e permettere al mercato di riassorbire l'importante tasso di abitazioni vuote e sfitte”. La domanda 7 va poi dritta al punto: ”Un blocco edilizio tramite l'istituzione di una zona di pianificazione generalizzata per quanto riguarda le nuove costruzioni sarebbe ipotizzabile ed applicabile sulla base del tasso di abitazione vuote? Se no, perché?”. Al Municipio viene anche chiesto se intenda “aprire a breve un concorso per la riforma generale dei Pr di Locarno” e se ritenga di dover orientare il mercato dell’edilizia “verso il risanamento e la ristrutturazione di vecchi edifici, piuttosto che verso la costruzione ex-novo, magari su sedimi vergini”. 

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