Locarnese

Morti sul lavoro, a Gordola il quarto caso del 2020

Una quindicina gli infortuni dall'inizio dell'anno in Ticino. Nel 2019 erano stati 28. Galli (Ssic): ‘Impegno costante per la sicurezza’

(Rescue Media)
9 ottobre 2020
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Non potrebbe stridere di più rispetto al dramma che si è consumato sul cantiere, l'immagine di vita perfetta che pubblicizza il complesso abitativo “Alba 2021”. Qui a Gordola, dove via Santa Maria comincia ad addentrarsi nella campagna, un operaio italiano residente del Varesotto è rimasto ucciso stamattina schiacciato dal cassero che stava agganciando al cavo di una gru. Una normale operazione di lavoro, probabilmente un gesto di routine, che in un attimo si è trasformato in tragedia. Qualcosa nel gioco di trazioni e di equilibri va male, l'ingombrante elemento della cassaforma per il cemento si muove dove non dovrebbe e l'uomo è in trappola. Aveva 52 anni.

Parla di “nuova soluzione abitativa”, il grande pannello fotografico con il rendering del complesso residenziale. Una volta terminato, le palazzine saranno due, basse ed eleganti. Per invogliare i potenziali acquirenti a interessarsi a uno degli “oggetti”, come usa dire nel campo immobiliare, “Alba 2021” appare come oasi del bell'abitare. Nell'immagine, sotto un cielo terso, una coppia si intravede al primo piano dello stabile che sta sorgendo a meridione. Al secondo piano è affacciata una donna. Sul marciapiede, oltre la siepe che delimita il perimetro della residenza, una mamma passeggia con la figlioletta. Ma la realtà, ad osservarla oggi, è grigia come le costruzioni grezze che occhieggiano dietro il manifesto. Come grigio e pesante è il silenzio che grava sul cantiere, dove si continua a lavorare nonostante tutto, sotto quella stessa gru che lentamente ancora viene mossa, nel ricordo troppo fresco di un collega morto a 52 anni.

Il cordoglio del sindaco

Sul posto, subito dopo l'incidente, sono intervenuti i soccorritori del Salva. Purtroppo inutilmente: l'operaio, secondo quanto ha comunicato la Polizia cantonale, è deceduto a causa delle gravissime ferite riportate. Le maestranze dell'impresa per cui lavorava, che ha sede in Gambarogno, logicamente sconvolte per l'accaduto sono state prese in carico dal Care Team, gruppo specializzato nel sostegno psicologico di chi rimane e non sa darsi un perché. Come un perché non sa darselo Damiano Vignuta, sindaco di Gordola, che a nome del suo Municipio esprime «le più sentite condoglianze ai familiari della vittima, ai quali ci stringiamo in un questo tristissimo momento».

Per dovere di cronaca va ricordato che un altro incidente si era verificato nei mesi scorsi sullo stesso cantiere. L'esito, fortunatamente, era stato ben diverso. In quel caso una ragazzina in bicicletta era finita in un buco di scavo, eludendo le misure di protezione che per altro erano state predisposte. Se l'era cavata con uno spavento e qualche escoriazione.

Quattro morti dall'inizio dell'anno

La tragedia di questa mattina è la seconda in pochi giorni avvenuta sul lavoro in Ticino. Il primo triste episodio risale a martedì scorso, quando poco prima delle 9.30, in Piazza Alessandro Manzoni a Lugano, un 45enne camionista italiano – anche lui residente nel Varesotto – aveva riportato ferite cadendo da un camion sul quale stava manovrando una gru in fase di carico. La gru lo aveva colpito, l'uomo era precipitato da un'altezza di 4 metri ed era finito all'ospedale con ferite di una certa gravità.

Sul territorio cantonale dall’inizio dell’anno si sono verificati una quindicina d'infortuni sul lavoro, quattro dei quali con esito mortale. Il 2019 si era concluso con 28 infortuni sull'arco di dodici mesi. Occorre ricordare, tuttavia, che nel 2020 vi è stato il blocco forzato dei lavori per il lockdown da coronavirus.

La formazione continua con gli Impresari costruttori

Ancora un incidente sul lavoro, dunque, e ognuno di essi è uno di troppo, concorda Mauro Galli, presidente della Società svizzera impresari costruttori (Ssic): «Ci dispiace immensamente per quello che è successo. Si resta molto male di fronte a questi eventi drammatici. La sicurezza sui cantieri dev'essere un caposaldo. La Ssic è attenta a questo tema e propone sia una formazione specifica per chi frequenta il nostro Centro professionale con sede a Gordola, sia aggiornamenti per chi già è impiegato nel settore. Quest'anno, tuttavia, a causa del Cvodi-19 questi aggiornamenti non hanno potuto essere organizzati e proprio nei giorni scorsi abbiamo affrontato l'argomento durante una nostra riunione, per capire quali soluzioni adottare per la formazione continua nell'ambito del lavoro sicuro». Su quanto avvenuto ieri, Galli non si sbilancia: sarà l'inchiesta a chiarire cosa sia successo e ha determinare le responsabilità. Il presidente Ssic sottolinea che il trend degli incidenti gravi sui cantieri è in diminuzione da diversi anni a questa parte.

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