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Losone, quarantena e dietrofront: ‘Le famiglie hanno capito’

Alle Medie, dove per una questione di tempistica è rientrato il ‘caso’ legato a una positività, il direttore ha fatto informazione

23 settembre 2020
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Niente quarantena per la classe di quarta media messa in “allarme” a Losone in seguito al caso di un ragazzo trovato positivo al Covid-19. Il “restate a casa” pronunciato martedì sera dalle autorità è infatti stato revocato a stretto giro di posta, così agli allievi e alle loro famiglie è stato comunicato che tutto tornava alla normalità, lezioni in presenza comprese. All'origine del rapidissimo dietrofront c‘è un malinteso sulla tempistica della gita di classe durante la quale - si supponeva - il giovane avrebbe potuto contagiare i compagni. In realtà la gita si era tenuta prima rispetto a quanto l'Ufficio del medico cantonale era stato indotto a credere.

La decisione di procedere con una quarantena di classe, ha sottolineato ieri il Dipartimento educazione, cultura e sport in una nota che ha rimesso ordine in tutta la questione, era stata presa “a titolo precauzionale, sulla scorta dell’informazione ricevuta relativa ad una gita di classe con pernottamento svolta nei giorni in cui i contatti stretti dell’allievo positivo erano da ritenere a rischio di contagio”. Ma su questo scambio di informazioni vi era stato un malinteso: il ragazzo era sintomatico dal venerdì della settimana scorsa, “mentre l’uscita della classe con pernottamento non si è in realtà svolta nei giorni immediatamente precedenti, ma una settimana prima”. Siccome la quarantena di classe è prevista “in caso di positività di almeno due allievi” e siccome non è attualmente questo il caso, si è provveduto alla revoca della misura. “Nella classe in questione – ha concluso il Decs – altri ragazzi erano però assenti da scuola negli scorsi giorni e sono pertanto stati invitati a valutare con il proprio medico l’effettuazione del test diagnostico”.

‘Misure da non vivere negativamente’

Come la situazione sia stata gestita nell'istituto losonese lo spiega, contattato dalla “Regione”, il direttore Bixio Mainardi: «Direi tranquillamente. Anche le famiglie hanno capito perfettamente che era un momento di tensione. Agli allievi stamattina ho spiegato che con questa pandemia purtroppo dobbiamo convivere, e che prima o poi qualche quarantena verosimilmente arriverà. È importante però che misure simili vengano vissute non in modo negativo, perché si tratta di necessarie forme di controllo per circoscrivere eventuali focolai».

E i complimenti a Mainardi e al suo istituto scolastico arrivano anche dalla capo Sezione dell'insegnamento medio, Tiziana Zaninelli: «Nel caso specifico è stato fatto esattamente ciò che andava fatto. D'altra parte le Direzioni sono preparate ad eventi di questo tipo, in un contesto in cui è importante essere il più comunicativi possibile». Zaninelli dice inoltre di constatare «un'ottima collaborazione da parte delle famiglie e dei direttori, i quali nel loro primo collegio hanno incontrato il medico cantonale e la sua collaboratrice e sono pertanto pronti ad organizzare tutto quanto è necessario per affrontare situazioni di questo genere».

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