Locarnese

Locarnese, cresce il bisogno di centri extrascolastici

A Brissago, in collaborazione con la Fondazione Zerosedici, ha preso il via una questa nuova offerta, mentre in Vallemaggia il progetto si va concretizzando

17 settembre 2020
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La rispondenza da parte delle famiglie c'è stata e ha fornito i risultati auspicati dal Municipio. E così, a Brissago, il progetto di introdurre un servizio pre - e dopo - scuola destinato a mamme e papà che lavorano e che hanno i figli in età dalle scuole dell'infanzia alle medie, si è potuto concretizzare ed è ufficialmente partito con l’inizio del nuovo anno scolastico.

Come qualcuno forse ricorderà, l'Esecutivo, la scorsa primavera, in pieno periodo di pandemia, aveva inviato alle famiglie con figli residenti in paese (come pure a tutti i genitori professionalmente attivi nei 4 istituti socio assistenziali attivi nel borgo di confine) un questionario contenente tutta una serie di domande relative alla situazione famigliare, agli orari di lavoro, ai bisogni di aiuto, al tempo libero e alla conoscenza delle prestazioni sociali messe a disposizione dal Comune. Nel frattempo l'autorità si era attivata contattando la direzione generale della Fondazione Zerosedici di Minusio, che da oltre un ventennio si occupa, con successo, di fornire sostegno ai genitori che lavorano attraverso servizi educativi, di mensa e d'interazione sociale.

I primi passi, in attesa dell' ammodernamento del Palazzo scolastico

Nel mese di luglio, a Brissago, con il rientro di buona parte dei questionari, si è dunque potuti partire con la seconda tappa. Roberto Ponti, sindaco, conferma che «stiamo organizzando anche un asilo nido. Ovviamente non sono realtà che si possono mettere in piedi da un giorno all'altro. Ci vuole un po' di tempo. Quest'anno l'offerta per il pre e dopo scuola sarà, finanziariamente, a carico del Comune. In futuro intendiamo subappaltare questo servizio alla Fondazione Zerosedici».  Per quanto attiene gli spazi, «al momento il servizio è attivo all'interno del palazzo scolastico. Un edificio che, purtroppo, è vecchio di oltre mezzo secolo e quindi necessiterà, a breve, di un intervento di ammodernamento. Cosa prevista dal nostro piano delle opere. L'ideale sarebbe di arrivare, quanto prima, a poter raggruppare tutti i servizi dedicati all'infanzia sotto un solo tetto».

"Vi sono tutti i presupposti per partire col progetto"

Anche nel distretto di Vallemaggia, da qualche anno, le autorità comunali si sono attivate per cercare di venire incontro alle esigenze di mamme e papà che lavorano. Simona Bergonzoli, municipale di Maggia e capodicastero previdenza sociale, ricorda come anche in valle ci si sia da tempo attivati in questa direzione. Proprio in queste settimane dovrebbero infatti rientrare i formulari di un sondaggio informativo che è stato recapitato, alle famiglie con bambini fino ai 15 anni di età, verso la metà di agosto. «Dopo la fase pandemica - ci spiega l'interessata - ci siamo resi conto che le esigenze di molte coppie con bambini sono cambiate. Siccome siamo convinti che i presupposti per creare una simile offerta in valle ci siano tutti e che i numeri ci diano ragione, partiremo con la fase esecutiva. Abbiamo avuto modo di conoscere la realtà del Centro extrascolastico Mira di Muralto, gestito dalla Fondazione Zerosedici. Struttura che vanta una notevole esperienza nel ramo e che viene in parte sussidiata dal Cantone. Vorremmo poter replicare qualcosa di analogo anche nel nostro distretto. La necessità dei genitori è particolarmente marcata nella bassa Vallemaggia, tuttavia, per ovvie ragioni, abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere l'intera valle attraverso i 4 Comuni di Cevio, Lavizzara, Maggia e Avegno Gordevio che stanno promuovendo l'iniziativa. Sono anni che se ne parla e la positiva esperienza dell'operatore sociale, in Vallemaggia, ci ha permesso di capire che occorre continuare in questa direzione. Una volta note le esigenze delle famiglie, vedremo di finalmente "tirare in gol"».

Impegni di lavoro e orari scolastici, quando conciliare diventa un problema

Conciliabilità tra lavoro e famiglia. Un compito non sempre facile, in un contesto che cambia sempre più in fretta. Proprio per far fronte ai bisogni emergenti di mamme e papà professionalmente impegnati un ventennio fa, Jacqueline Ribi Favero, alla guida della Fondazione Zerosedici, ha creato un nido d'infanzia a Muralto. «Per fare in modo che i servizi per l'infanzia potessero assolvere questo importante ruolo - ricorda l'interessata - ci siamo accorti che occorreva agire sul loro rafforzamento non solo dal punto di vista numerico, bensì anche completando un tassello del mosaico mancante, vale a dire la gestione del pre-dopo scuola». Gli orari scolastici infatti, non coincidendo con quelli sul posto di lavoro, creano sovente disagi alle famiglie e se non si può contare sull'aiuto di parenti o babysitter, tutto diventa facilmente insostenibile e il percorso di crescita dei figli risulta penalizzato. Sono così apparsi, un decennio fa, i primi centri extra scolastici. «In Vallemaggia - prosegue - ci si è mossi con un po' di anticipo. Nel 2017 è stato inaugurato, a Gordevio, il primo nido. Raccolte le esigenze delle famiglie, si è poi subito arrivati all'idea di una struttura per il pre e dopo scuola. Se il progetto non ha potuto essere concretizzato in tempi brevi, ciò è dovuto alla particolarità del territorio, con sedi scolastiche dislocate un po' ovunque che richiedono uno sforzo organizzativo e logistico maggiore. Discorso diverso invece nel caso di Brissago, dove nello spazio di un mese tutto è stato messo in condizione di funzionare. Il servizio è partito lo scorso 31 agosto 2020 e il prossimo passo sarà l'inoltro della richiesta al Cantone».

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