Locarnese

Locarno, dal toto-nomi emerge Claudio Franscella

Comunali d’aprile, l’ex presidente Ppd del Gran Consiglio possibilista circa una sua candidatura a Palazzo Marcacci. Plr: Zaccheo non ci sarà

Claudio Franscella non dice di 'no' a Palazzo Marcacci
(Ti-Press)
21 luglio 2020
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Elena Zaccheo no, Claudio Franscella chissà. In un'arena politica che si nutre anche di suggestioni che da sole sono in grado di suscitare emozioni, smuovere l'elettorato e aprire nuovi possibili scenari, emergono dalla perdurante calma post-lockdown cittadina “rumors” che inducono quantomeno delle verifiche. In un caso - quello di Zaccheo, indicata da più parti come possibile nuova candidata “pesante” al Municipio per il Plr - la smentita è netta e inequivocabile: «Mai potrei in un momento come questo abbandonare la scuola: ho dato la mia parola che sarei arrivata fino in fondo. Adesso c'è da organizzare, pianificare, capire come affrontare il prossimo futuro, che è tutto fuorché chiaro. In qualità di direttrice delle scuole comunali è mio preciso dovere tener fede agli impegni».

Nell'altro, la coltre d'incertezza che ricopre una lista già fatta, e rimasta al momento inalterata, è scalfita da un'apertura misurata, ma foriera di possibili sorprese: «Le voci sul mio nome le ho sentite anch'io - dice Claudio Franscella, nome nuovo per il Ppd - non lo posso negare. Venire messo in relazione con una possibile corsa al Municipio di Locarno è senz'altro motivo di orgoglio, ma non è questo il momento per confermare o smentire alcunché. Esco dall'annata come primo cittadino ticinese e ho bisogno di tirare il fiato, perché l'impegno è stato gravoso. Poi, sulla base di eventuali sollecitazioni, vedremo come si svilupperà la cosa».

Già consigliera comunale di lungo corso, politica navigata e profonda conoscitrice delle dinamiche politiche locarnesi, regionali e anche cantonali, Zaccheo sarebbe emersa dal novero dei candidati liberali radicali come un elemento in grado di sparigliare le carte. Ma uno fra Nicola Pini, Simone Merlini, Mauro Silacci, Fabiana Renna e Giovanni Alberti avrebbe dovuto farsi da parte nella corsa all'occupazione del terzo seggio accanto agli inamovibili Alain Scherrer, sindaco, e Davide Giovannacci. Comunque, l'inconsistenza di una presunta “candidatura Zaccheo” è sottolineata anche dal presidente sezionale Gabriele De Lorenzi: «È vero, un rientro di Elena Zaccheo è oggetto di voci, ma di quest'ipotesi l'Ufficio presidenziale e il comitato sezionale non hanno discusso. Neppure ufficialmente se n'è parlato in occasione della seduta di comitato allargato - con la presenza dei candidati - tenutosi settimana scorsa. Il punto sulle liste è previsto non prima della metà di settembre; e comunque la sezione che rappresento intende, come fatto finora, privilegiare una linea che sia nell'interesse esclusivo della Città».

Akai: ‘Se rimangono tutti, il posto è loro’

Decisamente più aperto, come detto, è il “caso Franscella”, che stimola nuovi calcoli fra i popolari democratici. Alberto Akai, presidente del Ppd di Locarno, sottolinea che «ufficialmente di una candidatura Franscella non so nulla; parlo come presidente e anche a nome della commissione cerca. Per altro, non dico niente di nuovo se affermo che Claudio Franscella è un nome importante, che fa onore alla sezione. Tuttavia, ricordo che le elezioni comunali hanno subito un rinvio, e non un annullamento. Quindi, per l'impegno che hanno profuso e per la disponibilità data, i candidati della lista 2020 godono senz'altro di una priorità. Detto in altre parole: se confermeranno l'intenzione di correre per il Municipio, i nostri candidati rimarranno quelli già noti». Ovverosia, con lo stesso Akai, l'uscente Giuseppe Cotti, Barbara Angelini Piva, Slimane Chikhi, Martina Giacometti, Luca Jegen e Mattia Scaffetta. «Non fosse così - conclude Akai - è chiaro che Franscella è un'opzione stimolante per l'esperienza che incarna». Il riferimento è agli impegni come sindaco di Lavertezzo e di vicesindaco a Muralto (prima con Ordine e Progresso, poi con Alleanza Democratica) e alle quattro legislature in Gran Consiglio, culminate con la presidenza, “ceduta” quest'anno a Daniele Caverzasio.

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