Locarnese

Locarno, il grande schermo per curare anche l'anima

Al via giovedì al Palacinema di Locarno la rassegna 'Torniamo al cinema!', organizzata in collaborazione con il Film Festival Diritti Umani e con l'Otello di Ascona

14 luglio 2020
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“Torniamo al cinema!”. È una via di mezzo fra un auspicio, un appello e un grido di battaglia, lo slogan con cui il Palacinema titola la rassegna in programma da giovedì 16 luglio a fine mese. In programma, una scelta di titoli che, prima del “lockdown”, avevano rappresentato la scorsa stagione cinematografica - ma fuori dal circuito “mainstream” - affiancati da altri film in prima visione ticinese, che, a fine estate, daranno il via al nuovo cartellone delle sale nel nostro cantone.

Per la realizzazione di questa iniziativa il Palacinema di Locarno ha collaborato con Antonio Prata, direttore del Film Festival dei Diritti Umani di Lugano e responsabile del cartellone dell'Otello di Ascona; cinema con cui, fra l'altro, Palacinema ed Enjoy Arena imbastiranno nel prossimo futuro, grazie alla disponibilità della famiglia Beltrami, una nuova forma di collaborazione «nell'interesse de cinefili del Locarnese».

Obiettivo della rassegna al via giovedì, hanno spiegato oggi il direttore del Palcinema Roberto Pomari e lo stesso Prata, è lanciare più segnali d'apertura. Il primo è verso il territorio, promuovendo il Palacinema come piattaforma di valorizzazione di risorse e competenze, non solo attraverso la collaborazione con altre entità, ma anche proponendo una serata specifica dedicata alle opere realizzate da autori e studenti del Conservatorio Internazionale delle Scienze dell’Audiovisivo (Cisa), «cuore pulsante della creatività all’interno della struttura».

Più in generale, si intende proseguire il discorso della promozione di generi cinematografici diversi e complementari alla programmazione abituale delle sale del Palacinema. Non è certamente un caso se proprio giovedì, dalle 21 (Sala 1) il film d'apertura sarà la chicca svizzero-belga “Le milieu de l'horizon” (2019), di Delphine Lehericey, Premio 2020 del cinema svizzero, con una Laetitia Casta in grande spolvero.

Ma ancora prima dell'offerta, conta il concetto: «“Torniamo al cinema!” vuole essere un invito a ritrovare la gioia del grande schermo - ha sottolineato Pomari -. L'altra sera c'era un primo evento in sala, con proiezione, dopo il “lockdown”: mi ha letteralmente riaperto gli occhi sulla magia del cinema: impagabile, un'emozione fortissima. Ecco, come è successo al sottoscritto, può accadere ai numerosi cinefili ormai orfani del grande schermo da oltre 4 mesi: sembra che delle proiezioni con tutti i crismi si possa magari anche fare a meno, ma quando si ritrovano quelle sensazioni ci si accorge di quanto valore abbiano».

'Fiducia da riconquistare'

Di «incoraggiamento a tornare al cinema» ha parlato anche Prata: «È fondamentale che le persone ritrovino la fiducia. Ma è una fiducia che va riconquistata, come del resto quella rimasta sospesa per tutta la cultura e l'arte in relazione alla fruizione degli spazi a loro deputati». Prata ha definito la rassegna «l'occasione ideale per ricreare il contatto. Lo faremo su una sorta di “ponte” cinematografico fra quello che è stato il momento immediatamente precedente il “lockdown” e ciò che sarà dopo la riapertura delle sale nel prossimo autunno inoltrato». In concreto, una serie di titoli da situare fuori dalla distribuzione svizzera, rivolti in particolare a chi intende il cinema come passatempo di qualità, e non tappa-domeniche da “un tanto al chilo”.

Oltre al film di Lehericey, avremo infatti, ad esempio: il 18 luglio “Criminali come noi” di Sebastien Borensztein (Argentina/Spagna), Premio Goya come miglior film iberoamericano; il 23 luglio “Cronofobia” del talentuoso Francesco Rizzi (Svizzera, 2019), tra l'altro presente in sala; e il 24 luglio, in collaborazione con il Film Festival Diritti Umani di Lugano, “Papicha” (Francia) di Mounia Meddour, Premio Cesar come miglior opera prima e miglior promessa femminile. Il cartellone - allestito anche in collaborazione con Castellinaria - proseguirà fino a fine mese, ma sul resto dei contenuti ci sarà tempo di tornare.

Da segnalare comunque, con tanto di sottolineatura, la serata Cisa di venerdì prossimo. Verranno presentate le produzioni “Alors recherche” di Vittorio Castellano, “Infiniti passi” di Reto Gelshorn, “Red Velvet” di Carlo Bianchi e “Sospeso” di Ares Barella. 

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