Locarnese

Stand di Ponte Brolla, che fine ha fatto il risanamento?

Terre di Pedemonte, il gruppo LiSA in consiglio comunale in un'interrogazione chiede lumi sui lavori al poligono di tiro previsti e mai eseguiti

(Ti-Press)
20 febbraio 2020
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“Che fine ha fatto il promesso risanamento fonico dello stand di tiro di Ponte Brolla”? A chiederlo al Municipio di Terre di Pedemonte è, in un’interrogazione, il gruppo LiSA (Libertà solidarietà e ambiente) in Consiglio comunale. Un tema certo non nuovo quello dei disturbi arrecati dal poligono (di proprietà della Città di Locarno) nella zona, soprattutto per i vicini esercizi pubblici, fiore all’occhiello dell’offerta turistica del comprensorio.

“A fine 2017 – dopo che l’importante attività estiva presso lo stand di tiro di Ponte Brolla aveva suscitato parecchie e comprensibili proteste da parte degli abitanti e degli esercenti della zona – il Municipio aveva affermato, rispondendo a una nostra interpellanza in merito, che era imminente l’elaborazione di un progetto di risanamento fonico e ambientale di questa struttura” – rileva Giovanni Lepori, firmatario a nome del gruppo dell’interrogazione. Lepori prosegue rilevando come “A tutt’oggi però di tale progetto non si è più sentito parlare. E l’impressione è che si speri che nessuno se ne ricordi più… così da permettere allo stand di tiro – benché situato in una zona particolarmente sensibile – di continuare a operare in barba alle normative federali in materia di inquinamento fonico e ambientale”.

Fatte queste osservazioni, LiSA domanda all’autorità “quando si prevede sia concluso e presentato il progetto”? In caso contrario per quale ragione non è stato fatto nulla; inoltre “fino a quando il Municipio intende tollerare la violazione dell’Ordinanza federale sull’inquinamento fonico rappresentata dall’attività presso lo stand di tiro di Ponte Brolla, che ne avrebbe peraltro dovuto determinare la chiusura già dal 1° novembre del 2016”?

Un’ulteriore perizia fonica per capire come intervenire

“Il Comune di Locarno, proprietario della struttura – ci hanno riferito il Capo servizio degli affari militari, Stefano Fedele e il Capo sezione SMPP, Ryan Pedevilla – si sta occupando del problema in modo da trovare una soluzione che permetta da una parte di adempiere agli obblighi militari e dall’altra di ridurre il disturbo fonico generato da queste attività. A tal proposito è stata commissionata una perizia fonica che servirà da base per poter valutare quali interventi, e con quali benefici, dovranno essere adottati nell’ambito di una ristrutturazione del poligono di tiro. La Sezione del militare e della protezione della popolazione ha inviato a tutti i Comuni uno scritto al fine di fare il punto della situazione e proporre un incontro per definire i lavori da farsi”. Un problema, quello del disturbo fonico generato dall’attività di tiro, che potrebbe essere risolto una volta per tutte con l’edificazione del poligono cantonale. Che però ancora non è realtà. Quanto alla soluzione su scala regionale (un tempo si parlava di Losone)... “Il poligono del Monte Ceneri andrà a sostituire i poligoni di Lugano, Bellinzona e Origlio. Per il Locarnese invece attualmente vengono valutate più soluzioni che sono al vaglio delle autorità comunali e cantonali. Bisogna infatti considerare gli obblighi costituzionali legati all’esercito e allo stesso tempo soddisfare le esigenze della popolazione e dei Comuni. Nella situazione attuale non è ancora possibile stabilire quale sia la soluzione migliore e quindi anche la possibilità di un poligono regionale per il Locarnese rimane un’ipotesi per risolvere contemporaneamente più problemi».

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