Locarnese

Ascona, una nuova sede della storia

Il Municipio chiede un credito di 480mila franchi per realizzare l’Archivio comunale a Casa Serodine. Previste due fasi di intervento

Uno spazio d’incontro, aggregazione e studio (Ti-Press)
9 febbraio 2020
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Un archivio storico comunale sotto un unico tetto è una necessità per la Città di Ascona. Ne è convinto l’esecutivo cittadino che, attraverso il messaggio dello scorso 5 febbraio, ha fatto richiesta al legislativo di un credito di 480mila franchi – compresi di Iva – per realizzare l’Archivio storico comunale fra le pareti di Casa Serodine, in piazza San Pietro. Sin dal 1997, si legge nel documento, il Municipio ha sempre sottolineato l’importanza di tale luogo di raccolta per la Città, nonché della relativa attivazione dei lavori d’inventario e archiviazione. Una questione riproposta nel corso degli anni e delle legislazioni, tuttavia rimasta finora inascoltata. Il materiale storico è gestito dai diversi settori amministrativi dell’ente, identificati in sei unità e sparpagliati sul territorio: Amministrazione, Aziende comunali, Polizia comunale, Ufficio tecnico, Istituto scolastico, Museo cantonale d’arte. Se il credito dovesse venire concesso, lo storico edificio nel cuore del Borgo diventerebbe la casa della storia asconese, in cui sarà possibile “riordinare tutti quei documenti storici, politici e amministrativi che hanno caratterizzato l’Ascona di ieri” e che hanno costruito la Città di oggi. Procedere alla sistemazione e all’organizzazione di un archivio è dunque sentita dal Municipio come una necessità impellente, poiché di rilevanza politica e anche storico-culturale. E quest’operazione, prevede l’esecutivo, vedrà due fasi: la prima comprende, “limitatamente all’archivio storico comunale, il controllo della documentazione (misure, pulizia, divisione per anni ecc.), e la sua inventariazione e archiviazione”; lavoro quantificato in circa 5’600 ore e per cui si prevede la necessità di assumere uno o più archivisti. Queste figure si occuperanno infatti della riorganizzazione e della definizione di un metodo di riordino. Ultimata questa prima fase, la seconda si propone di valorizzare la struttura affinché possa essere accessibile al pubblico, alla consulenza agli utenti e anche per potervi organizzare eventi, come mostre e conferenze, ed essere così un luogo d’incontro e aggregazione. Fra i diversi interventi strutturali che riguardano Casa Serodine elencati nel messaggio, segnaliamo quello al primo piano (sala a est), dove verrà allestito l’Archivio storico comunale, con la posa di scaffali. Dalla sala est del secondo piano sarà invece ricavata la biblioteca del Museo comunale d’arte moderna, dove troveranno posto librerie e postazioni di consultazione.

‘La più bella facciata’

La Madonna col Bambino, Adamo ed Eva, Davide e Bethsabea; la cacciata dal Paradiso terrestre, l’ammonimento e il peccato sono solo alcuni dei soggetti – sia gruppi plastici, sia fregi – dell’impianto iconografico che è possibile riconoscere osservando la facciata di Casa Serodine, in piazza San Pietro. La parete di rara bellezza e armonia compositiva, anzi, “la più bella facciata” di edificio civile a livello svizzero – secondo lo storico dell’arte zurighese Johann Rudolf Rahn (1841-1912) – è stata oggetto di restauri negli anni Quaranta; nel 1991, quando il palazzo è stato ristrutturato completamente, e ancora nel 2007, con un intervento conservativo degli stucchi. Tuttavia, della storia artistica dell’edificio, protetto dai Beni culturali, poco si conosce. Uno dei dati certi è l’iscrizione che si legge sull’architrave del portale con la data del 1620 (anno d’ampliamento) e il nome di Cristoforo Serodine, proprietario dell’edificio e committente. L’iscrizione fa riferimento anche ai suoi figli – Giovan Battista e Giovanni – che parteciparono ai lavori decorativi e fors’anche architettonici. Casa Serodine, di proprietà del Patriziato di Ascona dal 1954, dal 2007 è data in affitto al Comune con un contratto che prevede fra gli altri una destinazione pubblica.

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