Locarnese

Stazione di Muralto, la carica degli scontenti

130 fra commercianti, operatori e cittadini scrivono a consiglieri comunali e singoli municipali contro pianificazione del comparto e futuro viario

6 dicembre 2019
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È una mezza sollevazione popolare, quella che si sta verificando a Muralto attorno al grande tema della nuova pianificazione per il comparto della stazione Ffs. Una sollevazione che coinvolge una moltitudine di commerci, operatori economici e anche cittadini, che in una lettera indirizzata ai singoli municipali e a tutti i consiglieri comunali chiedono prudenza, sangue freddo e capacità di analisi in vista del voto, previsto in un primo momento a dicembre, poi slittato a febbraio, dell’adozione della variante di Piano regolatore che renderà possibile la “rivoluzione” nel comparto.

I temi sollevati sono sostanzialmente gli stessi già emersi in fase di consultazione popolare dopo la serata pubblica in cui era stata presentata l’impostazione futura; ovvero il taglio dei parcheggi a sud e la pedonalizzazione nell’ambito del futuro nodo intermodale (con l’alternativa del grande autosilo, considerato però da chi lo contesta l’inizio della fine dei commerci); il nuovo disegno viario con viale Cattori sacrificata come arteria di percorrenza a salire per i bus; la prevista “cementificazione” che porterebbe “ulteriori superfici vuote”; nonché “l’enorme potenzialità edificatoria” che caratterizzerà il comparto.

I circa 130 firmatari (raccolti in una manciata di giorni, secondo il promotore della lettera Gian-Luigi Varini, esercente e albergatore) premettono che la maggior parte aveva inoltrato le proprie osservazioni scritte al Municipio “senza finora ottenere una presa di posizione: un simile modo di agire è poco elegante”. Questo, a maggior ragione se si considera che “la questione merita un approfondimento e un approccio meticoloso soprattutto alla luce della situazione congiunturale attuale”.

‘Non guardare soltanto agli interessi delle Ffs’

Il primo punto riguarda i parcheggi: toglierli, pedonalizzando il lato sud (verso il lago) della stazione “è un’operazione che porterà alla sicura chiusura di commerci e ristoranti che ancora (non senza difficoltà) resistono”. Sempre a sud, lascia basiti “l’entrata in contromano ed in salita (con inevitabile e notevole aumento di rumore ed inquinamento in un periodo in cui la salvaguardia di clima e ambiente dovrebbe essere prioritaria) di tutti i bus della regione su viale Cattori, togliendo gli attuali parcheggi ai suoi lati”. Così trasformandola, la si svilirebbe, notano i firmatari della lettera. Va tenuto conto, aggiungono, che “viale Cattori è la strada più elegante di tutto il comune e del Locarnese, caratterizzata dai suoi bellissimi porfidi rossi e destinata a diventare ancora più bella con la fine dei lavori di ristrutturazione della stazione”. Inoltre, salendo sul sedime Ffs, “aggiungere altra cementificazione che sarà caratterizzata da ulteriori superfici vuote non è oggi assolutamente indicato per un bel comune residenziale come Muralto”. La potenzialità edificatoria prevista è considerata “enorme” ed “eccessiva”. Insomma, “così facendo non si opera nell’interesse delle generazioni future, ma solo in quello delle Ferrovie, il cui scopo è il trasporto a discapito di tutta una fascia di commercianti che fra l’altro assicura anch’essa diversi e molto apprezzati servizi alla popolazione”. L’invito ai politici locali è a “non prendere, con fretta e superficialità, una decisione imposta dai pianificatori e soprattutto non nell’interesse della collettività e dei cittadini di Muralto”.

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