Locarnese

Canapa... presa per il naso

Col Regolamento Gordola si ‘blinda’ contro coltivazioni e vendita al dettaglio

25 ottobre 2019
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Un Regolamento anziché un’Ordinanza per avere le spalle più coperte... e il naso più protetto. A Gordola la “crociata” anti-canapa (anche light) ha portato alla trasformazione in Regolamento dell’Ordinanza, datata luglio 2018, riguardante la coltivazione della canapa e la vendita al dettaglio dei suoi prodotti. Il Consiglio comunale ha sostenuto a maggioranza la proposta municipale. Una modifica che il capodicastero Sicurezza pubblica, René Grossi, spiega in questi termini: «In materia di coltivazione e di permessi necessari, il Comune di Bellinzona aveva lo stesso problema di Gordola. Dovendosi basare sulla sua Ordinanza era però più soggetto a ricorsi (che infatti avevano avuto successo) che se avesse utilizzato, come strumento di controllo, un Regolamento. Così aveva operato il cambiamento. Anche noi, sentiti gli Enti locali, ci siamo mossi in questa direzione, mantenendo in pratica inalterati i contenuti dell’Ordinanza ma inserendoli in un più vincolante e solido Regolamento».

A Gordola «l’unica coltivazione, di alcune migliaia di metri quadrati, era stata richiesta da parte di un’azienda agricola che opera in prossimità delle scuole medie e del Tennis club. È vero che il tenore di Thc, dello 0,1, era molto basso, ma quando l’erba andava in fiore l’odore mandato nell’aria risultava fortissimo e alla lunga oggettivamente disturbante». C’erano state diverse segnalazioni e altrettante proteste in polizia – sottolinea Grossi – «tanto da spingere gli stessi contadini a riconoscere che le cose non potevano funzionare, rinunciando essi stessi alla loro coltivazione». Il Regolamento fissa un divieto di coltivazione e vendita al dettaglio nei pressi di strutture sportive o ricreative, parchi giochi, scuole, chiese e luoghi di culto, istituti di cura, per anziani e per portatori di handicap, nonché vicino ad oratori e foyer. «Così facendo, rendiamo in pratica “off limits” tutto il territorio – conclude Grossi –. Si potrà anche non essere d’accordo, ma questa è la nostra linea, non estranea al fatto che un tenore molto basso di Thc non è un tenore nullo e a noi sta molto a cuore la salute pubblica». Il sindaco Damiano Vignuta rileva dal canto suo che «innanzitutto la sicurezza soggettiva o percepita è un elemento essenziale per garantire una buona qualità di vita. Questo nuovo Regolamento va proprio nella direzione di rendere il comune più sicuro e più interessante per i residenti. Il campo di canapa in sé non è per forza un problema, ma lo diventa se la sua presenza in zone sensibili fa percepire un’insicurezza. Poi, il nostro obiettivo non è fare della repressione, ma prevenzione, evitando che in determinate zone si insedino attività che siano fonte di insicurezza e di disagio, determinando un problema».

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