Locarnese

Banda di giovanissimi a processo: chieste pene dai 16 ai 24 mesi

Furti, aggressioni, droga e molto altro: in due casi, chiesto il trattamento psichiatrico con internamento diurno. La sentenza attesa per domani alle 15

(Ti-Press)
7 maggio 2019
|

La sentenza è attesa per domani alle 15. Solo allora si conoscerà la sorte dei tre giovanissimi – 19, 20 e 22 anni – a processo da ieri alle Criminali di Lugano presiedute dal giudice Francesca Verda Chiocchetti (giudici a latere Aurelio Facchi e Brenno Martignoni Polti). I tre devono rispondere di una lunga lista di reati – ripetuta aggressione, tentato furto, violazione della Lf sugli stupefacenti, atti sessuali su fanciulli, guida senza autorizzazione – come dal corposo atto d'accusa stilato dalla pp Pamela Pedretti. Questa mattina, al termine di requisitoria ed arringa (andando in ordine di età), l'accusa ha chiesto per il 19enne 26 mesi interamente da espiare e tre anni di trattamento psichiatrico e farmacologico, per almeno tre anni. Marzio Gianora, avvocato difensore del giovane, chiede invece la sospensione della pena con presa a carico psichiatrica e internamento nella struttura diurna di Gerra Piano. Per il 20enne, invece, la pp ha chiesto 24 mesi di cui 12 da espiare e 12 sospesi per 4 anni. Cui si aggiunge il trattamento psicoterapico e l'internamento nella struttura sopracitata. L'avvocato difensore Marina Gottardi, chiede anche in questo caso la sospensione della pena in favore di terapia e percorso di riabilitazione a Gerra Piano. Per il 22enne, infine, cittadino tedesco domiciliato nel Locarnese, Pedretti ha chiesto 16 mesi di cui 8 da espiare e 8 sospesi condizionalmente per un periodo di 4 anni. Cui si aggiunge l'espulsione dalla Svizzera per 5 anni. L'avvocato Marcella Ferrile, che difende il terzo della banda, chiede che la pena sia non superiore a 9 mesi sospesi per 4 anni, con rinuncia all’espulsione.

Da giugno ad ottobre 2018, estate di sballo

Senza un lavoro, con trascorsi scolastici “conflittuali”, nell’arco di una sola estate, quella del 2018, il terzetto ha preso di mira take away, farmacie, abitazioni private, ristoranti, pizzerie. E soprattutto chiese: in ordine crescente di bottino, quella di Losone (senza successo), la chiesa di San Rocco a Minusio (6 miseri franchi), la Collegiata di San Vittore a Muralto (500) e, per finire, il Santuario della Madonna del Sasso a Orselina (1’600 di offerte). Tra le accuse, quella di ripetuta aggressione: nel settembre del 2018, in zona Stazione a Muralto, un uomo immobilizzato e colpito con calci e pugni; nell’ottobre dello stesso anno, stessa location, schiaffi, pugni e calci ai fianchi e al volto di due svizzero-tedeschi; pochi mesi prima, in luglio, un 18enne colpito da un pugno (e minacciato con una bottiglia rotta) per aver preteso la restituzione di un presunto debito contratto dalla ragazza minorenne di uno dei tre imputati. Ragazza che è stata parte attiva di molti colpi. Tra fiumi d’alcol, guida senza patente e violazione della Lf sugli stupefacenti (per uso e cessione di un po’ di tutto tra hashish e Xanax, coca e Valium), nell'atto d'accusa spunta anche un tirapugni detenuto illegalmente e di proprietà di un minorenne. 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE