Locarnese

Si spacciava per teenager: condannato per abusi

Due anni e 9 mesi (di cui 12 da espiare) la pena nei confronti di un 33enne: per 8 anni ha adescato minori, oggetto dei propri atti masturbatori online

31 gennaio 2019
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Due anni e 9 mesi, di cui 12 da espiare e 21 parzialmente sospesi per un periodo di prova di 5 anni, «un periodo inteso come spada di Damocle per scongiurare il rischio di recidiva». Così si è espressa poco dopo le 16.15 di oggi, la presidente della Corte Manuela Frequin Taminelli (giudici a latere Luca Zorzi e Aurelio Facchi). Alla pena si aggiungono l’interdizione da qualsiasi contatto con minori per via elettronica per 5 anni, l’assistenza riabilitativa una volta lasciato il carcere, il trattamento ambulatoriale psichiatrico e l’interdizione ad esercitare qualsiasi attività professiomnale o extra-professionale a contatto con minori per 10 anni.
 
«Una colpa molto grave, per avere scientemente, e per quasi 8 anni, leso la sfera intima di almeno 20 minorenni». Il 33enne accusato di ripetuti atti sessuali con fanciulli, tentati e consumati, e ripetuta pornografia si era presentato questa stamattina alle Criminali di Vallemaggia in Lugano. Nell’atto d’accusa stilato dal pp Pamela Pedretti erano raccolte le tristi ‘imprese’ di un finto teenager che per 8 anni ha adescato minori, oggetto dei propri atti masturbatori online e e di richeste di fare altrettanto. Le sue vittime venivano ingannate da false promesse d’amore, o tentate dai regali costosi del sedicente 15enne che si proclamava ricco di famiglia. I suoi atti di autoerotismo, consumati online, venivano trasmessi via chat o tramite videochiamata; ma, fatto ancor più grave, gli scatti dell’intimità vilolata delle giovani vittime sono finiti in rete, condivisi con altri utenti, tra cui un 53enne già identificato.

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