Locarnese

'L'Inghilterra che ci cambia'

I 'nuovi' Sinplus dopo l'esperienza all'Isola di Wight e alcune date londinesi. Il 26 in concerto (con Rothwell) al Vanilla di Riazzino

(Diego Gomez)
14 gennaio 2019
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Cammino esistenziale, prima che artistico. Gabriel Broggini, una metà dei Sinplus, ricorda ancora il viaggio in treno verso l’Isola di Wight, dove con il fratello Ivan avrebbe suonato, prima band svizzera in assoluto, in un contesto unico, di straordinaria tradizione. «Eravamo su quel treno e c’era quell’idea in testa: noi lì... Partendo da Losone! Mi sembrava incredibile, era la tipica situazione reale che supera in maniera tanto eclatante i limiti che in altri momenti mi ero posto, da impedirmi quasi di accettarla come vera». Ma vera lo era eccome, e lo era anche il fatto che il festival, l’estate scorsa, festeggiava il mezzo secolo di vita, rappresentando così, come succede un po’ in tutti i giubilei, non soltanto quello specifico traguardo, ma anche la storia che l’ha reso quel che è. Quella di Wight è una notte di San Lorenzo le cui stelle si chiamano Jimi Hendrix, Muse, Police, Rolling Stones, Who, Bryan Adams e via elencando. «Beh – interloquiscono i Sinplus con il sorriso più prudente del repertorio – al Festival dell’Isola di Wight ci sono diversi palchi e il nostro non era mica quello principale». Ma nella memoria rimarrà comunque un’esperienza di notevolissima caratura, che in pochi possono dire di aver vissuto.

E sono così lontani, oggi, i tempi dell’Eurosong di “Unbreakable”. «Affrancarci da quel particolare contesto non è stato facile – dice ancora Gabriel –. “Quei” Sinplus non ci sono più e senza rimpianti ci sentiamo di dire “per fortuna”». La possiamo anche chiamare maturazione, che nella personalissima storia dei ragazzi significa presa di coscienza di limiti e potenziale, ricalibrazione e di determinati obiettivi e un approccio molto diverso a quel particolare “sistema” musicale che tanto chiede e molto meno, spesso, è in grado di dare.

‘Sono lontani i tempi dell’Eurosong. Oggi meno stress e più chiarezza’.

A loro, precisa Ivan, ha dato «meno stress e più chiarezza sia nell’osservare quanto ci sta attorno, sia nel capire cosa è giusto fare per noi. Eravamo nel “mood” di dover sempre rincorrere qualcosa, e poi qualcosa d’altro, senza capire bene il perché e sprecando di conseguenza un sacco di energie che avremmo potuto spendere in altro modo».

Oggi i Sinplus le loro energie le spendono coltivando con caparbietà contatti importanti nel Regno Unito, mercato nel quale si sono lanciati con alcune date londinesi tanto intense da marchiarli nell’intimo. Poi c’è il capitolo, relativamente nuovo, del fare direttamente produzione – con la loro “Wild Division” – e un interessante connubio artistico con Rothwell, 23enne astro nascente britannico che ha già nel curriculum un tour inglese con Justin Bieber e un’apparizione al Blue Balls di Lucerna. Rothwell che – unitamente ad Aleon (chitarra e voce) – sarà ospite dei Sinplus in occasione di un concerto in programma il 26 gennaio al Vanilla di Riazzino, locale “requisito” per l’occasione e trasformato in autentica sala concerti “live”.

I biglietti (30 franchi) sono già in prevendita (a 28) alla Posta e da Manor.

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