Locarnese

Cercansi operatori psichiatrici

L’Alvad scriverà alla Supsi (via Cantone) per potenziare la formazione e colmare la lacuna

21 novembre 2018
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Il settore della psichiatria geriatrica (come pure giovanile) va rafforzato. Una richiesta – quella che sarà trasmessa, a breve, dal Comitato dell’Associazione locarnese e valmaggese di assistenza e cura a domicilio (Alvad) alla Supsi (via Dipartimento) – che si potrebbe bollare come “urgente”. Questo perché la diffusione di malattie mediche croniche coesistenti e di disturbi tra la popolazione anziana (ne sono un esempio ansia, rabbia, panico, irrequietezza, ritrovabili anche tra i giovani), unita alla diminuzione del periodo di ospedalizzazione, rendono in molti casi necessaria la presenza, accanto alle piccole équipe di cura, di personale qualificato in questo ambito. Se n’è parlato ieri sera, in occasione dell’assemblea dell’Alvad a Locarno. «Purtroppo – come ha spiegato il direttore Gabriele Balestra nell’incontro stampa precedente alla riunione (con lui pure la direttrice sanitaria, Marina Santini) –, sul mercato per noi oggi è difficile reperire operatori svizzeri del ramo. Riusciamo a coprire il fabbisogno unicamente grazie a dipendenti frontalieri, la cui formazione è buona. Se vogliamo assicurare anche in futuro un servizio di qualità, tuttavia, occorrono forze nuove. Da qui la nostra richiesta alla Supsi».

Una lacuna che l’Alvad intende quindi al più presto colmare, sull’esempio di quanto fatto, con piena soddisfazione, con la figura dell’assistente sociale, introdotta da settembre d’intesa con Pro Senectute. «Esso, è bene precisarlo, non va a interferire con il lavoro degli altri servizi sociali preposti, bensì svolge un ruolo di supporto al personale operativo, garantendo una consulenza competente e mirata».

Più interventi di breve durata, per la sede licenza forse a fine anno

Detto di queste due novità, spazio durante la seduta è stato dato ai preventivi 2019 dell’Associazione. Si osserva una tendenza alla crescita delle prestazioni erogate (+6,5% rispetto a un anno fa), soprattutto nel settore delle cure infermieristiche. Di pari passo aumentano, inevitabilmente, pure i costi (+7%). Stabile, per contro, il numero degli utenti seguiti dall’Alvad (una tendenza degli ultimi anni). Un dato, questo, che è da ricondurre alla maggior diffusione di operatori privati (società o indipendenti) il cui numero, nell’ultimo decennio, è sensibilmente cresciuto in Ticino. Balzo in avanti considerevole, invece, per le ore di prestazioni erogate nel 2018 (132mila). Anche perché gli ospedali tendono a dimettere prima i pazienti e gli anziani entrano sempre più in età avanzata nelle case di riposo. L’aumento delle cure a domicilio, in tutta la Svizzera, è notevole. Per quanto riguarda, più nel dettaglio, la casistica, occorre osservare che vi è un’esplosione degli interventi di breve durata, legati alla complessità della stessa. Capita, insomma, che l’assistente debba passare anche più volte al giorno dall’utenza. La situazione finanziaria, infine, è rassicurante e permette di gettare le basi per sempre nuovi progetti. Uno di questi è quello legato alla futura sede in via San Gottardo a Muralto. La domanda di costruzione, com’è noto, deve fare i conti con un’opposizione. L’obiettivo dei vertici dell’Associazione è di arrivare ad avere la licenza entro la fine dell’anno. Se la conciliazione con la controparte dovesse andare a buon fine, si procederà poi con la pubblicazione del concorso.

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