Locarnese

Due agenti alla sbarra, per vendetta o fatalità

Li accusa di percosse un 33enne che nel novembre del 2013 fu fermato a Tegna in stato di ubriachezza. La difesa: 'Siano prosciolti entrambi'

20 novembre 2018
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Erano un 37enne sergente della polizia cantonale e un 28enne gendarme gli agenti alla sbarra questa mattina alle Correzionali di Locarno. La notte del 15 novembre di 5 anni fa fermarono a Tegna un 33enne italiano con una concentrazione di alcol nel sangue pari al 3x1000. L'uomo, con seri problemi deambulatori per via della 'sbronza', venne accompagnato fino all'ospedale, dove rifiutò la prova dell'alcol e poi in centrale. Da qui, le versioni delle parti divergono: l'uomo accusa di essere stato ripetutamente picchiato sia fuori l'ospedale che in centrale, percosse che avrebbero prodotto una frattura al naso. Gli agenti, invece, sostengono che l'uomo non sia mai stato picchiato, ma soltanto redarguito. Lo stesso si sarebbe procurato la frattura cadendo di faccia, ammanettato, all'entrata della centrale di polizia.

Il procuratore generale Andrea Pagani chiede che siano confermate le pene (pecuniarie) proposte con decreto d'accusa dal suo predecessore John Noseda, che aveva condotto l'inchiesta. Sulla stessa linea Stefano Will, avvocato dell'accusatore privato, che vede nell'azione degli agenti la perdita del controllo della situazione, un agire per vendetta in risposta alle provocazioni di un soggetto ubriaco – la cosa è appurata – esagitato e ingestibile. Will, in nome della presunta vittima, ha chiesto un risarcimento per torto morale di 100mila franchi.

I difensori degli agenti, gli avvocati Brenno Canevascini e Andrea Bersani, hanno chiesto per entrambi il proscioglimento. la sentenza è attesa nei prossimi giorni.

 

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