Locarnese

Da passione a lavoro, la storia del ‘Bimbo Fun’

L’esperienza di Domenico e Isabel Lorusso che, abbandonato il settore alberghiero, si sono lanciati, tra mille difficoltà, nel mondo delle animazioni per bambini

19 ottobre 2018
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Dura fare la vita degli artisti. Non è solo un’espressione dai connotati scherzosi. Nasconde spesso, dietro, fatiche, dedizione e guadagni che non sono certo da manager di grandi multinazionali. È così anche per Isabel e Domenico Lorusso, di Tenero. Due dall’indole sognante che, di formazione, artisti non lo sono, ma che, con grande spirito imprenditoriale, si sono lanciati in un’avventura tanto impegnativa quanto arricchente dal profilo delle soddisfazioni personali. Dopo anni trascorsi nel settore alberghiero a cavallo tra il 2012 e il 2013 hanno deciso di cambiare vita. E di creare il “Bimbo Fun”, una sorta di carrozzone itinerante fatto di attrazioni per bambini proposte sotto forma di spettacoli di marionette, bolle di sapone, numeri di magia e giochi gonfiabili all’aperto. Un’offerta di intrattenimento a 360 gradi destinata ad animare eventi (fiere, sagre, feste di compleanno o aziendali) e scatenare la gioia dei più piccoli. La mini azienda a conduzione familiare non ha certo avuto un avvio facile. Anzi. «Con due bambini piccoli e un terzo in arrivo – racconta Domenico – ci siamo resi conto che l’offerta di divertimenti per bimbi un po’ diversa dal solito era alquanto lacunosa. Siccome ci è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente, per prima cosa abbiamo pensato di acquistare dei gonfiabili sui quali far giocare i piccoli. Valutate alcune proposte, essendo alle prime armi abbiamo ritenuto opportuno ordinare degli articoli di qualità in Olanda e Regno Unito».

‘Venti franchi e un piatto di trippa’

La prima grossa sorpresa arriva pochi giorni dopo, quando dinnanzi al loro appartamento di Tenero si presenta un grosso camion con il carico ordinato. «Già sistemarli – commenta, ridendo, la vulcanica Isabel – non è stato facile. Non avevamo a disposizione lo spazio necessario in garage. Avevamo sbagliato i calcoli…». Per rimediare, i due, si lanciano nell’acquisto di un tendone da circo piazzato, grazie alla disponibilità del Municipio di Tenero, su un fondo accanto alle scuole. La passione del giovane pubblico è travolgente e si avverte ancor prima dell’inizio delle esibizioni. Fanno tutto da soli i due, dalle performance al montaggio del tendone, e prima dello spettacolo si affaccendano per sistemare le ultime cose. «Una “novità” – seppur provvisoria – subito apprezzata dai piccoli e dalle famiglie nei fine settimana. Un bel trampolino di lancio che ci ha convinti a proseguire in questa avventura». Nell’inverno del 2013 arrivano le prime, serie, difficoltà. Legate alla meteorologia, una vera spada di Damocle pendente, oggi ancora, sulla loro testa: «Se fa troppo caldo, sotto il tendone si cuoce e la gente diserta – commenta Isabel –. Mentre se piove i giochi gonfiabili non possiamo nemmeno montarli». Figuriamoci quando, poi, a sole e pioggia si aggiunge la neve. Quella copiosa caduta in quell’autunno, mentre su richiesta dell’Ente turistico regionale del Moesano la piccola compagnia si trova al San Bernardino. «Due settimane trascorse a spalar neve dal tendone, guadagni pari a zero!» precisa Domenico. Ad onor del vero una prima cattiva esperienza con la neve i due l’avevano già fatta l’anno prima a Tenero, quando l’intervento dei pompieri scongiurò il cedimento della tensostruttura. La svolta alla loro attività arriva però attraverso i mercatini. Anche se il primo, ad Arzo, si è rivelato – dal profilo finanziario – un fallimento («abbiamo guadagnato 20 franchi e un piatto di trippa offertoci dagli organizzatori»), i seguenti hanno permesso loro, a poco a poco, di farsi conoscere e apprezzare un po’ in tutto il Ticino.

‘Noi ci mettiamo il cuore, il sorriso dei bambini è il nostro salario’

«A Tenero, il tendone degli spettacoli, non essendo una struttura fissa, ogni sei mesi doveva essere, per legge, smontato. Grazie all’aiuto di qualche amico e dei parenti, i 650 metri quadrati di teloni vengono più volte tolti e riposizionati» – chiosa Domenico. Poi arriva il giorno del trasferimento della tensostruttura sul sedime della Polivideo di Riazzino. Un’oasi. Il mondo incantato che si apre agli occhi dei bambini che accorrono in massa è tale da decretarne il successo. L’ottimismo lascia però il posto allo sconforto quando la Polivideo fallisce e il sedime va all’asta. Bisogna fare armi e bagagli. L’epoca del tendone termina qui; viene offerto a una compagnia teatrale grigionese. L’attività prosegue esclusivamente con gli spettacoli all’aperto (con esibizioni a “cappello”, la formula più democratica di remunerazione, anche se non garanzia di grandi incassi). «Con i figli a carico, le esigenze della casa, della scuola, gli impegni nei fine settimana e il mercoledì pomeriggio non è mai stato facile – ammette Isabel –. Eppure sono sempre stata, per i miei bambini, una mamma presente. Siamo “cresciuti” in questo calderone e non ci siamo mai rassegnati». Per stare a galla con le loro attrazioni itineranti, Domenico e Isabel devono acquistare sempre nuovi passatempi in modo da diversificare l’offerta. «Grazie agli sponsor nelle ultime due stagioni siamo stati in grado di offrire ovunque spettacoli gratuiti per le famiglie. Oltre 3’500 a uscita le presenze registrate lo scorso anno. Il battage pubblicitario ci è servito e i sostenitori, se c’è interesse, contribuiscono al successo del Bimbo Fun on Tour». Con 8 tappe fisse in Ticino all’anno i due hanno così coronato il loro sogno professionale e di vita. «Le nostre sono giornate piene, in settimana c’è la contabilità da sistemare, la manutenzione delle attrezzature, la promozione da curare, i contatti. Ma siamo felici, la gente ci conosce, gli sguardi incuriositi dei bimbi quando vedono il nostro camion passare per strada ci riempiono di gioia. È motivo di orgoglio e ci ripaga degli sforzi. Noi ci mettiamo il cuore. Il nostro salario, invece, sono i sorrisi dei bambini e la fedeltà dei nostri grandi amici».

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