Locarnese

Cugnasco-Gerra oppure... viceversa

Il sindaco Gianni Nicoli e l'aggregazione: ‘Due lustri positivi e prodighi di investimenti e progettualità'

Il sindaco Gianni Nicoli con il consigliere di Stato Norman Gobbi e l'ex sindaco Luigi Gnesa (Tipress/Golay)
10 settembre 2018
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Sorride, Gianni Nicoli, sindaco di Cugnasco-Gerra, quando gli si chiede di fare un bilancio a 10 anni esatti dalla nascita del suo Comune (traguardo festeggiato ieri con la popolazione). Sorride perché al netto di un’esperienza che definisce arricchente, e che rifarebbe da capo senza indugi, ancora gli capita, incontrando abitanti della frazione di Gerra, che essi si riferiscano al loro Comune chiamandolo Gerra-Cugnasco. È il comprensibile senso d’appartenenza al territorio e va considerato fra i retaggi forse anche necessari affinché una comunità possa prosperare. I 10 anni (di cui gli ultimi 6 da sindaco) raccontati da Nicoli sono un “patchwork” di ricordi sostanzialmente positivi, che si aprono con il grande capitolo degli investimenti: «Abbiamo speso 23 milioni di franchi, con il picco nel 2013. Fra le maggiori opere cito l’ampliamento del centro scolastico (9,5 milioni), il nuovo Centro sportivo sociale intercomunale alle Gerre (3,8 milioni, con la partecipazione della Città), la riorganizzazione degli spazi amministrativi (500mila franchi) e la passerella sulla Riarena (230mila franchi) con il Piano di mobilità scolastica». In più, vanno considerate attività di “normale amministrazione” come il mantenimento delle strade e delle canalizzazioni, ma anche impegni importanti come l’ottenimento del label di Città dell’Energia (350° Comune in Svizzera a ottenerlo, e sarà rinnovato per ulteriori 4 anni) e, sull’onda, la creazione di una Regione Energia Sassariente con Lavertezzo e Gordola.

‘Capito il valore dell’acqua’

«Nonostante questi “carichi”, le finanze sono sane ed è stato mantenuto un moltiplicatore al 90%. Negli anni con pochi investimenti avremmo potuto diminuirlo, ma abbiamo scelto la stabilità anche in proiezione futura», dice Nicoli. Stabilità che è quasi una contraddizione in termine, se parliamo dei frutti di un’aggregazione; «ma va detto – sottolinea il sindaco – che Cugnasco e Gerra Verzasca avevano problematiche e realtà condivise e strettamente interconnesse. Pertanto, unirsi è stata una strategia non solo naturale, ma vincente». Definendo «appassionante» il periodo da sindaco, Nicoli non può fare a meno di ricordare pietre miliari come l’allarme chimico che nel 2016, a causa dell’inquinamento in una camera di rottura sopra i Monti di Ditto, aveva tenuto per una decina di giorni i quasi 3’000 abitanti senz’acqua: «È stata un’esperienza dura, pesante, impegnativa, ma anche utile per capire il valore dell’acqua – dice Nicoli –. Il lavoro della “task-force” che l’aveva affrontata, e la collaborazione di PCi, uffici tecnici e cittadini, sono stati encomiabili». Dagli allarmi ai crucci. Quello principale è il mancato sviluppo, a Medoscio, del comparto dell’ex Sanatorio, da anni in una situazione di stallo: «Fra il 2012 e il 2013 abbiamo cercato, come Comune, di favorire l’arrivo di potenziali investitori modificando a Pr la destinazione della zona a turistico-alberghiera. Purtroppo la Sassariente Sa non è ancora riuscita a trovare chi davvero creda nel potenziale di un’operazione simile. Ma la speranza è l’ultima a morire». Per il futuro, si punta a un Pr finalmente rivisto e unificato entro il 2020-21 e, quanto a ulteriori aggregazioni, i filoni di riflessione sono due: con Gordola, Lavertezzo, Tenero e il quartiere industriale di Locarno; oppure a macchia di leopardo, andando direttamente con la Città grazie alla contiguità con le Gerre di Sotto. «Entrambe le soluzioni hanno i loro “tifosi” – dice Nicoli –. Sarà il tempo a decidere se una delle due riuscirà ad andare in gol».

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