Locarnese

Valle Onsernone, la 'Voce' dei delusi e 'bastonati'

L'ultimo numero del foglio informativo della Pro torna sull'esito della votazione per il Parco

(Quale futuro?)
4 agosto 2018
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La Valle Onsernone si lecca le ferite. Quelle del 10 giugno. La bocciatura del Progetto di Parco Nazionale del Locarnese in consultazione popolare è ancora oggetto di discussione, benché siano trascorsi quasi due mesi. A tenere vivo il tema sono soprattutto rappresentanti di enti e istituzioni che, con le conseguenze di questo “no”, sono ora chiamati a fare i conti. L’argomento è rimbalzato dapprima sui banchi del legislativo onsernonese (con la rinuncia ad alcuni progetti decisa durante l’ultima seduta a seguito della mancanza di fondi); poi ci ha pensato il Patriziato generale d’Onsernone a rendere pubblica la sua autorevole opinione. Ora tocca alla Pro, per bocca del suo foglio informativo, far sentire la propria “voce”. L’ultimo numero del periodico, infatti propone una “riflessione collettiva” (le firme sono quelle di Roberto Carazzetti, membro del Consiglio direttivo dell’ente, Cristiano Terribilini, responsabile di redazione nonché sindaco di Onsernone e Vasco Gamboni, rappresentante del Patriziato di Comologno in seno al Consiglio del Parco) sull’argomento. Il primo, nella sua disamina sulla votazione, non esita a parlare di “una gran legnata”. Convinto del fatto che il Parco “sarebbe diventato il motore in grado di superare quella soglia problematica che separa la non crescita e il declino dalla crescita e la ripartenza socio-economica” Carazzetti osserva come il “no” al Parco porterà, inevitabilmente, all’abbandono, al proprio destino, di quest’area “di per sé già povera, con fenomeni quali lo spopolamento, la scomparsa di servizi basilari, il declino delle attività agricole, la sparizione del patrimonio culturale e l’impoverimento delle relazioni sociali (...) Un po’ rimbambiti dal gran mal di testa – conclude Carazzetti – tireremo avanti per il tempo che ci resta”.

Il coraggio delle idee

Più volte attaccata e criticata per essersi apertamente schierata a favore del Parco, la “Voce” (che in maggio era uscita con un numero speciale proprio per invitare gli onsernonesi a sostenere la riserva ambientale) si difende. Ricordando, in primo luogo, come nessun contributo dei contrari al Parco in questi anni sia stato inviato per una pubblicazione alla redazione; secondo, precisando quello che è il mandato della stessa Pro Onsernone, vale a dire di quello di incoraggiare e promuovere tutto ciò che può concorrere al benessere e al progresso della valle.
Nel suo editoriale, Cristiano Terribilini focalizza l’attenzione su un futuro che si fa molto difficile, dal momento che i problemi da affrontare restano sul tavolo, mentre le possibili soluzioni risultano improvvisamente ridotte. Ma l’Onsernone non per questo si arrenderà. Terribilini ricorda come la strategia di sviluppo “Onsernone 2020” potrà costituire una sorta di salvagente, contribuendo a rendere maggiormente attrattiva e appetibile la realtà locale. Infine, nella sua rubrica, Vasco Gamboni, non lesina critiche a chi, soprattutto da dentro le istituzioni, ha combattuto il parco. Costoro “non si assumeranno alcuna responsabilità e continueranno ad occuparsi, opportunisticamente, del proprio orticello, infischiandosene delle sorti di associazioni, enti comunali e patriziali nei quali hanno dimostrato di non avere fiducia”. Gamboni conclude la sua riflessione con una vena di pessimismo: sfumata la possibilità di veder giungere, in Valle, finanziamenti importanti, ci si avvia verso “l’anticamera di un ulteriore declino per l’Onsernone e le altre valli interessate dal progetto”.

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