Locarnese

'Impossibile negoziare con chi non vuole farlo'

I marinai della ex società di navigazione Lago Maggiore ed i sindacati Sev, Unia, OCST scrivono a Claudio Zali

(foto Ti-Press)
23 luglio 2018
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Dopo quattro tornate negoziali infruttuose che di fatto confermano come le trattative con SNL non siano mai decollate, lo scorso 3 luglio i marinai ex NLM hanno scioperato un giorno nella speranza di sbloccare la situazione sulle trattative riguardanti il Contratto collettivo di lavoro (CCL). Da quel giorno ad oggi – si legge in un comunicato dei sindacati Sev, Unia, OCST – un solo incontro informale con la Direzione SNL, durante il quale si è palesata una flebile apertura. La proposta, tuttavia, era nettamente al di sotto delle aspettative minime del personale e non è neppure stata confermata formalmente. Chiesta dai sindacati, la documentazione da presentare in assemblea è stata negata.

Ad un’ulteriore richiesta di un incontro ufficiale, la Direzione SNL – scrivono sempre i sindacati – di fatto nicchia. “Di questo passo non si può più continuare: è oggettivamente impossibile negoziare con chi si sottrae alla discussione evidenziando una chiara e risoluta volontà di non negoziare sui salari, elemento questo assolutamente centrale di ogni contratto di lavoro. Personale e sindacati hanno pertanto deciso di scrivere al Presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali dal momento che l’azienda beneficia di importanti sussidi cantonali. E malgrado ciò vuole concretizzare un dumping salariale di enormi proporzioni ai danni dei propri dipendenti. Semplicemente inaccettabile e insostenibile”. 

 

Indignati i dipendenti ex NLM hanno deciso di scrivere una lettera aperta al Presidente del Consiglio di Stato, chiedendo non solo un incontro, ma soprattutto un intervento nei confronti di questa azienda affinché venga richiamata al proprio senso di responsabilità, essendo un’impresa che lavora su mandato dello Stato.

 

Le trattative per il CCL dei dipendenti attivi sul bacino svizzero del Lago Maggiore – tutti residenti -  ,sono iniziate lo scorso 24 maggio, dopo che i sindacati avevano risollecitato la Direzione per un primo incontro non avendo ricevuto alcuna risposta ad oltre un mese dal primo scritto.

Per i marinai, precisano i sindacati,  la misura è colma e la pazienza è ormai agli sgoccioli

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