Locarnese

Lavizzara, un tappeto... rosso e verde

Importanti incentivi in denaro (oltre alla natura) per spingere nuove famiglie a trasferirsi e dare un impulso demografico

Fusio (Ti-Press)
28 giugno 2018
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Una serie di buoni motivi per spingersi oltre la cintura urbana, risalire la Vallemaggia, addentrarsi nella periferia e trovare una nuova vita in Lavizzara. Li ha trovati il Municipio, alla continua ricerca di nuovi domiciliati – preferibilmente famiglie con figli – che diano linfa demografica e scongiurino il rischio di ritrovarsi, in un giorno non troppo lontano, un “fu” scarabocchiato accanto al nome del Comune che campeggia all’entrata dello stesso.

Il “Regolamento per la concessione d’incentivi a favore di nuove famiglie o nuclei familiari domiciliati o residenti con permesso B o C con figli in età prescolastica o che frequentano la scuola dell’infanzia o elementare a Lavizzara” è una rivisitazione di quello entrato in vigore l’anno scorso. Una rivisitazione in soldoni: tutti i nuclei familiari che entro l’inizio dell’anno scolastico trasferiscono il domicilio fiscale e abitativo e che hanno figli iscritti all’Istituto scolastico di Lavizzara (con sede a Sornico) ricevono ipso facto 5’000 franchi per figlio. L’incentivo vale soltanto per il primo anno, ma nei seguenti equivarrà al sostegno assicurato alle famiglie già domiciliate, ovverosia 1’000 franchi annui per figlio, dalla nascita alla fine delle Elementari. Il totale quindi per il periodo 0-10 anni è di 10mila franchi (non hanno diritto al contributo le famiglie che fanno capo all’assistenza sociale).

E non è tutto: nei prossimi mesi la Commissione incentivi del Comune (presieduta dal vicesindaco Sergio Donati) continuerà la ricerca di nuovi incentivi riguardanti la costruzione o la riattazione di case destinate ad abitazione primaria. Questa soluzione confluirà nel messaggio municipale che si vuole pronto a dicembre. I fondi, hanno spiegato alla stampa il sindaco Gabriele Dazio e lo stesso Sergio Donati, emergeranno dalle valutazioni contenute nel Materplan Lavizzara, e potranno derivare anche dal Fondo energie rinnovabili e da un credito-quadro per investimenti nel Comune. Sempre a proposito di abitazioni primarie, il Municipio ha appena scritto una lettera esplorativa ad una ventina di proprietari di immobili “abitabili da subito e a prezzi modici, per un affitto o eventualmente una vendita a prezzi ragionevoli”. Va ricordato a questo proposito che incentivi per la ristrutturazione di case a scopo primario sono stati introdotti anche a Cevio, ma un bilancio provvisorio dell’iniziativa sarà possibile soltanto a partire dal prossimo autunno.

Tornando in Lavizzara la preoccupazione maggiore del Municipio è ritrovarsi senza allievi per il suo Istituto scolastico, hanno ammesso sindaco e vicesindaco. L’erosione è continua e la sopravvivenza delle due sezioni è già condizionata ad una collaborazione fortunatamente trovata con Cevio: «Dobbiamo ringraziare il Municipio del Comune valmaggese perché si è detto disposto a “cedere” alla nostra sezione di Scuola dell’infanzia i bambini non ancora in età d’obbligo scolastico. In cambio, i nostri allievi di quinta Elementare della multiclasse andranno a Cevio», ha notato Dazio.

Il sindaco ha poi ricordato gli “atout” di Lavizzara al di là e prima degli incentivi: «Siamo in zona discosta ma neppure troppo: le colonne d’auto non esistono e i tempi di percorrenza sono senz’altro più sopportabili rispetto ad attese nel traffico imbottigliato su tratte più corte. Inoltre, abbiamo la natura incontaminata e strutture pubbliche di prim’ordine, a partire dalle scuole, per proseguire con l’apprezzato Centro sporitivo Lavizzara. Senza dimenticare le stazioni sciistiche di Mogno e Piano di Peccia, ma anche la Scuola di scultura di Peccia e il futuro Centro internazionale di scultura, che nascerà il prossimo anno». Insomma, «vivere in Lavizzara conviene». Con tutte le accezioni che il termine può avere.

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