Locarnese

Terre di Pedemonte, il Tram sulla passerella

Gli oppositori al manufatto, smentiti in aprile dal Consiglio di Stato, ricorrono contro la costruzione dell'opera definendola 'impattante e pericolosa per ambiente e utenti'

(Ti-Press)
5 giugno 2018
|

È resistenza alquanto tenace, da parte di alcuni privati di Verscio e Tegna, alla costruzione della passerella ciclopedonale sul Riale Scurtighèe, il corso d’acqua che costituisce una sorta di barriera naturale e che divide le due campagne in linea d’aria distanti un centinaio di metri. Un manufatto che, a detta del Municipio promotore dell’opera, dovrebbe favorire la mobilità lenta, facilitando lo spostamento in tutta sicurezza degli alunni da una sede scolastica all’altra e, nel contempo, promuovere il turismo. Dopo la recente (10 aprile) sentenza del Governo, che in pratica ha rimandato alla decina di interessati (confinanti) le opposizioni da loro inoltrate contro la realizzazione del manufatto, ecco che una parte di questi ultimi ha già deciso di fare appello al Tribunale cantonale amministrativo (Tram). Le argomentazioni degli oppositori all’opera ricalcano quanto già formulato in precedenza, con un ulteriore approfondimento. In buona sostanza, a detta loro, vi sono diverse criticità che dovrebbero portare alla rinuncia al progetto. Innanzitutto di tipo ambientale; la domanda di dissodamento presentata dal Comune violerebbe il diritto della Legge federale sulle foreste. La costruzione risulterebbe impattante come volume (soprattutto per le spalle impostate alle due estremità) e male si inserirebbe nella zona. Non da ultimo metterebbe in serio pericolo i prati secchi e la fauna presenti in questo fazzoletto di terra, sorta di corridoio per gli animali. Un altro aspetto da considerare, del quale si fa menzione nei ricorsi, è quello legato alla sicurezza degli utenti. L’ubicazione del ponte non rispetterebbe, infatti, le norme di sicurezza stradale, immettendo i suoi fruitori in strade di dimensioni inadatte come quelle delle due campagne. Aumentando, di conseguenza, col viavai, il rischio di incidenti. In chiaro contrasto con quanto prevede l’Ustra, l'autorità svizzera competente in materia di infrastruttura stradale e traffico. Al Tram, ora, di decidere se smentire il Governo oppure confermare il verdetto di aprile.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔