Locarnese

Alpe di Porcaresc, riprendono i lavori

Dopo la pausa invernale, riapre il cantiere del Patriziato di Onsernone nella Valle di Vergeletto

20 maggio 2018
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Mentre negli otto comuni promotori del candidato Parco nazionale del Locarnese si è iniziato a votare per corrispondenza, continuano i lavori per portare a termine i progetti in corso. In Valle di Vergeletto sono infatti riprese nei giorni scorsi, dopo la pausa invernale, le opere di ristrutturazione sull’Alpe di Porcaresc.

Se da una parte il Parco lavora per salvaguardare la dinamica evolutiva del bosco e della biodiversità racchiusa al suo interno, dall’altra ha a cuore che il suo territorio sia, e continui ad essere, vissuto; ecco perché anche in zona centrale sono garantite le attiivtà agricole a gestione tradizionale e gli alpeggi come quello di Porcaresc nella Valle di Vergeletto, oggetto nell’ultimo anno di un importante intervento di riqualifica.

“Purtroppo la neve non ci ha permesso d'iniziare, prima ma ad ogni modo si prevede che per inizio stagione (10/15 giugno ) stabile, alloggio e caseificio saranno pronti”, spiega Tarcisio Terribilini, presidente del patriziato generale d’Onsernone. Patriziato che, per garantire la continuità dell’attività agricola, ha promosso un progetto di valorizzazione gestionale, paesaggistica e naturalistica dell’Alpe.

“Era necessario mettere a norma gli stabili, separando il caseificio dall’area abitativa. Molto è già stato fatto, come la sistemazione dell’alloggio del personale e il taglio degli alberi lungo il tracciato della nuova teleferica. Adesso si tratta di mettere mano all’abitazione del gestore, ai tetti degli altri stabili presenti e ai sentieri d'accesso all'area pascoli. Senza dimenticare la teleferica e l’acquedotto”. Terribilini, in conclusione, segnala che nel Parco ha trovato "un sostegno tecnico-amministrativo che ci ha semplificato la vita, in particolar modo nella ricerca fondi presso diverse fondazioni”. A beneficiare direttamente della ristrutturazione saranno Damiano e Nadia Matasci dell'Azienda agricola La Penagia, che da anni caricano l'Alpe con mucche, capre e asini. “A loro va un sentito ringraziamento – conclude Tarcisio Terribilini – perché malgrado il disturbo causato dal cantiere, hanno gestito l’Alpe in modo ottimale”.

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