A Minusio sorride il cassiere

Seicentomila franchi in più al conto “imposte”, 840mila in meno dal riversamento della quota parte dell’imposta sugli utili immobiliari, ma anche 990mila di imposte suppletorie a seguito dell’amnistia fiscale. È una “montagna russa”, il consuntivo di Minusio rispetto al preventivo, il che determina una chiusura dell’esercizio contabile con 272mila franchi di avanzo. I motivi alla base del buon risultato sono riassunti dal Municipio nel messaggio che accompagna i conti, appena licenziato. Un consuntivo che “conferma concretamente la posizione di Minusio quale Comune con finanze solide, che beneficia di un capitale proprio pari ora a 8,3 milioni di franchi (il 15,1% del gettito fiscale, ndr.) e ciò con un moltiplicatore d’imposta al 78%”, scrive l’esecutivo. Quanto al debito procapite (2’468 franchi) “è da considerarsi più che sopportabile se si considera che, grazie alla sua forza finanziaria, Minusio ha già realizzato le principali opere ed i principali servizi indispensabili per la sua popolazione”. La riflessione dev’essere comunque a medio-lungo termine. Il Municipio parla infatti di “legittima prudenza nelle proprie valutazioni e considerazioni” poiché “non va dimenticato che l’attuale risultato è sostanzialmente giustificato da due entrate straordinarie: imposte suppletorie e sopravvenienze d’imposta”. E nemmeno va dimenticato, si legge ancora nel messaggio, che “con il regolare aumento della popolazione pure aumenta la necessità di servizi e quindi anche l’ammontare complessivo delle correlate spese. Alcune infrastrutture necessitano poi se non di un completo risanamento, perlomeno di un più importante intervento di manutenzione”. Da considerare infine il “refrain” secondo cui “per il futuro rimane anche una fonte di incertezza legata alle ulteriori possibili ripercussioni di riversamenti tra Confederazione e Cantoni e, di riflesso, tra Cantone e Comuni”.