Locarnese

Il mondo venatorio sostiene il Parco nazionale

Espresso il 'convinto appoggio' dei cittadini cacciatori al progetto naturalistico: 'La caccia sarà assicurata come oggi nel 72% del territorio'

8 maggio 2018
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È un 'convinto appoggio' quello espresso dai cacciatori della Regione del Locarnese e Valli, alcuni dei quali impegnati negli enti pubblici comunali e patriziali e in associazioni locali, alla creazione del Parco Nazionale del Locarnese.  “Con ciò si intende correggere l’immagine largamente diffusa nell’opinione pubblica ticinese di un mondo venatorio unanimemente contrario al progetto e all’innovativo concetto del rapporto tra uomo e territorio che lo sostiene” scrivono in un comunicato stampa. “Il progetto, alla 'costruzione' del quale parecchi dei sottoscritti hanno attivamente partecipato – annotano – ha come obiettivo la valorizzazione del territorio e del paesaggio, favorendo e sostenendo le attività agropastorali, così come l’attivazione di produttive sinergie con le comunità più ricche della regione del lago Maggiore: tra i suoi scopi vi è quindi anche la creazione di nuove opportunità per la popolazione delle nostre regioni periferiche e in particolare qualche possibilità di lavoro, nelle Valli, per giovani residenti e pure per altri che vorranno farvi ritorno. Il turismo dentro questo parco, per motivi facilmente intuibili, non potrà mai essere di massa ma interesserà persone a cui piace camminare e che amano e rispettano la montagna. Non si dimentichi, poi, che i patriziati beneficeranno di importanti contributi finanziarti per le aree di loro giurisdizione nelle zone centrali".

L’esercizio della caccia – è quanto viene evidenziato nella nota stampa – “importante tradizione della nostra regione e passione che anima anche i sottoscritti, sarà assicurato in futuro esattamente come oggi nel 72% del territorio (così come quello, su tutti i corsi d’acqua, della pesca): anche nelle zone centrali (28% del territorio globale del PN, già costituito per il 40% dalle attuali bandite) sarà legittimata la regolazione di specie problematiche (attualmente il cinghiale). Parco o non parco nella bandite del Gridone e  dell’Onsernone, ad esempio,  già ora non si può cacciare: dove sta allora il problema? Il sacrificio per i cacciatori, quindi, sarà in definitiva di lieve entità (16,8% del territorio globale del Parco) e compensato da notevoli positive prospettive per l’insieme della popolazione e soprattutto per le nuove generazioni. Le libertà individuali non verranno limitate più di quanto oggi già non lo siano dalle esistenti leggi federali, cantonali, ordinanze e regolamenti che, tra l’altro, non concernono solo l’esercizio della caccia ma i comportamenti individuali e collettivi in tutti gli ambiti della realtà dello Stato".


"La creazione di un parco regionale, così come ipotizzato dagli oppositori – non mancano di evidenziare i cacciatori – sarebbe una soluzione di ripiego priva di reali vantaggi e di attrattiva, considerato il fatto che in Svizzera già se ne contano una quindicina: comporterebbe ulteriori anni di lavoro preparatorio (chi se ne farebbe carico, poi?!) con il rischio che tutto finisca in una bolla di sapone (vedi quanto successo nel passato recente in altre valli del Cantone). Numerosi esempi in Europa dimostrano invece la possibilità di positiva coesistenza tra parchi nazionali di nuova generazione e attività venatoria: quello previsto per il Locarnese sarà un unicum in Svizzera e ciò sarà di enorme vantaggio. Proprio anche per questo i sottoscritti ritengono che questa preziosa occasione per il futuro delle giovani generazioni della nostra regione, e soprattutto delle sue Valli, non debba assolutamente essere persa e invitano i cittadini a sostenere con convinzione il progetto".

Ecco coloro che la firmano: Ulisse Candolfi, Fabio Colombini, Alfredo Fabbri, Achille Gamboni, Alfredo Gamboni, Nora Gamboni, Vasco Gamboni, Pietro Garbani Nerini, Sergio Guerra, Armando Lucchini, Daniele Mordasini, Lino Elio Mordasini, Franco Remonda, Valerio Remonda, Alessio Rima, Athos Rima, Tarcisio Terribilini, Venanzio Terribilini, Pascal Tolomeo, Daniele Zanda                           
                                                          

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